Giuseppe-Calligaris-Indice-Dei-Ricordi

Dott. Prof. Giuseppe Calligaris 1878 - 1944 Docente di Neuropatologia nella Regia Università di Roma Foto d’epoca del P

Views 98 Downloads 9 File size 11MB

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD FILE

Citation preview

Dott. Prof. Giuseppe Calligaris 1878 - 1944 Docente di Neuropatologia nella Regia Università di Roma

Foto d’epoca del Prof. Calligaris, ripreso nell’atto di caricare sulla spalla sinistra di un soggetto, una placca cutanea nella banda laterale del corpo.

Letterato Salvatore Claudio aka Lascaux

L’INDICE DEI RICORDI

Iª serie



P o i ch é l a v i t a s p i r i t u a l e d e l l'u o m o n o n è s o l a m e n t e l e g a t a a l l'a t t i v i t à del proprio cer vello in ispecie e di tutto il proprio organismo i n g e n e r e , m a è a n ch e v i n c o l a t a notisi bene, per leg ge fondamentale d e l l'i n t e r d i p e n d e n z a , c o n l a v i t a di tutti gli altri esseri umani non solo m a c o n q u e l l a d e l l' Un i v e r s o Giuseppe Calligaris



4

RINGRAZIAMENTI Non mi dilungherò in critiche o prediche, su quello che è la Scienza oggi altri lo stanno già facendo molto meglio di me e con più argomenti. Considerare ancora l’essere“umano”solo come cavia da laboratorio e come materiale biologico da manipolare a proprio piacimento, è qualcosa di aberrante ed inaccettabile, che porterà l’attuale scienza ufficiale con il suo stuolo di bravi scientisti, in un “Cul de sac”senza vie di fughe. Voglio invece spendere due parole di ringraziamento per quegli anonimi ricercatori “fuori dal coro” che fanno “vera ricerca”, non solo senza “onori ed onorari” ma anche con coraggio e dedizione, portano (non senza rischi) il vessillo di una Nuova Scienza, liberi da quell’abbraccio mortale che i vari ottusi scientisti di turno, collusi con il potere mediatico gestito dagli “Illuminati” di turno, via via gli offrono, consci del fatto-perchè è un fatto che l’essere umano, non è solo pura materia, ma il tempio della nostra Deità, la rappresentazione dell’universo stesso, come la fisica moderna ha già ampiamente dimostrato, con le sue regole ed i suoi attori. Una nuova “Scienza”, che ruoti attorno all’uomo, in quanto “essere” ed espressione della Coscienza Universale”, dalle potenzialità spirituali enormi ed inespresse, una rivoluzione “Copernicana” nello studio di ogni aspetto dell’uomo facente parte e non avulso, dalle leggi che regolano questo ed altri universi. Fortunatamente per noi qualcuno si è già incamminato sul duro sentiero della “ricerca indipendente”, un nome su tutti: Corrado Malanga con il suo Alien Cicatrix, (www.ufomachine.org) a cui va tutta la mia stima ed ammirazione, grazie Corrado. E’ alle tue ricerche che devo lo sprone per la stesura di questo mio piccolo contributo, non posso altresì nemmeno sottacere l’aiuto determinante datomi dal Prof. Giuseppe Calligaris che dedicò la sua vita, con costanza e passione certosina, alla scoperta e sperimentazione pratica, delle invisibili e meravigliose, catene lineari del corpo e dello spirito. Un Chimico Organico: Corrado Malanga) ed un Neuropatologo: Giuseppe Calligaris che studiano e descrivono l’uomo, (in quanto essenza spirituale e non solo fisica) con metodi e strumenti diversi e che arrivano alle stesse conclusioni, non è fantastico? Altre figure scientifiche in altrettante discipline in futuro, ne sono sicuro, si aggiungeranno, a questo sparuto gruppo di coraggiosi ricercatori che, con una visione olistica della neonata “Nuova Scienza” (per ora di frontiera); e con al centro dei loro studi l’uomo come essere “Spiritualmente Divino” (quello che i vari gruppi di potere, con diversi sotterfugi e mezzi, ci ha sempre tenuto nascosto) strapperanno senza indugio il velo secolare che nasconde la nostra vera natura, questo è un auspicio ma anche la mia speranza. Per quel che mi riguarda confido che questa mia prima e piccola ricerca (una goccia in mezzo all’oceano del sapere) possa servire a qualcuno, fosse anche ad un solo individuo. Letterato Salvatore Claudio

5

Le bande colorate in verde, 1-10-9-8-7-6-5-4-3-2-1 sono le bande (interdigitali e assiali) longitudinali primarie (larghe 1 cm circa) e sono attraversate dalle bande primarie trasversali, qui omesse dall’illustrazione, per esigenze di spazio e di comprensione dello schema. Vedere la Fig. 8. (*) Banda N°1 (Dissociazione mentale) non visibile in figura ma esistente e decorrente, sul lato della mano (lato mignolo) come la sua omonima (lato pollice). 6

Fig. 1 - Le linee primarie e le linee secondarie in un sistema longitudinale BANDA N° 1. - Le dissociazioni mentali, i segmenti del sistema nervoso cerebro-spinale, le radici e i nervi. 8. Dissociazione di tutti gli amori, intestino e cortex cerebri 7. Dissociazione di tutti gli oblii, apparato gastrico e subcortex superior - 6. Dissociazione di tutte le memorie, apparato sessuale e subcortex inferior - 5. Dissociazione di tutti gli odii, fegato, basis cerebri et cerebellum - 4. Dissociazione di tutti i dolori, milza e medulla cervicalis - 3. Dissociazione di tutti i piaceri, pancreas e medulla dorsalis - 2. Dissociazione di tutti i sonni, apparato respiratorio e medulla lumbo-sacralis - 1. Dissociazione di tutte le emozioni, cuore, radices et rami peripherici. BANDA N° 2. - Gli amori e i segmenti dell'intestino. 1. Amore sessuale e duodeno - 2. Amore familiare e digiuno - 3. Amore patrio e ileo - 4. Amore umanitario e religioso, cieco e appendice - 5. Amore per la società e colon ascendente - 6. Amore per la natura e colon trasverso 7. Amore per l'arte e colon discendente - 8. Amore per il lavoro, sigma colico e retto. BANDA N° 3. - Gli oblii e i segmenti dell'apparato gastrico. 1. Oblio dell'amore sessuale e piloro - 2. Oblio della famiglia e segmento inferiore dello stomaco - 3. Oblio della patria e segmento medio dello stomaco - 4. Oblio dell'umanità e della religione e segmento superiore dello stomaco - 5. Oblio della società, cardias e segmento inferiore dell'esofago 6. Oblio della natura e segmento superiore dell'esofago - 7. Oblio dell'arte e faringe - 8. Oblio del lavoro e bocca. BANDA N° 4. - La memoria, i segmenti degli organi sessuali e la vescica urinaria. 1. Ricordi sessuali e vescica urinaria - 2. Ricordi familiari e uretra - 3. Ricordi patrii, testicoli e ovaie - 4. Ricordi umanitari e religiosi, condotti deferenti e trombe - 5. Ricordi di società, utricolo prostatico e utero - 6. Ricordi inerenti agli aspetti della natura, un segmento del pene e vagina - 7. Ricordi d'arte, un segmento del pene e clitoride - 8. Ricordi inerenti al lavoro, glande e vulva. BANDA N° 5. - Gli odii e i segmenti del fegato. 1. Odio per l'amore sessuale e margine anteriore del fegato - 2. Odio per la famiglia e segmento retrostante del fegato - 3. Odio per la patria e segmento retrostante del fegato - 4. Odio per l'umanità e per la religione e colecisti - 5. Odio per la società e segmento retrostante del fegato - 6. Odio per la natura e segmento retrostante del fegato - 7. Odio per l'arte e segmento retrostante del fegato - 8. Odio per il lavoro e margine posteriore del fegato. ___________________________________________________________________________ (*) Da notare che, in tutte le bande, fra il segmento viscerale N. 4 e quello N. 5 è interposto un altro segmento intermedio, qui non ricordato, che è il loro collettore, ad esempio: per la Banda N° 2 il collettore (di tutti gli amori) è la linea assiale longitudinale del pollice.

7

BANDA N° 6. - Le associazioni mentali, i segmenti dei reni e del sistema neurovegetativo. 8. Confusione di tutti gli amori, innervazione vegetativa dell'intestino e polo superiore del rene - 7. Confusione di tutti gli oblii, innervazione vegetativa dell'apparato gastrico e segmento sottostante del rene - 6. Confusione di tutti i ricordi, innervazione vegetativa degli organi sessuali e della vescica urinaria segmento sottostante del rene - 5. Confusione di tutti gli odii, innervazione vegetativa del fegato e segmento sottostante del rene - 4. Confusione di tutti i dolori, innervazione vegetativa della milza e segmento sottostante del rene - 3. Confusione di tutti i piaceri, innervazione vegetativa del pancreas e segmento sottostante del rene - 2. Confusione di tutti i sonni, innervazione vegetativa dei polmoni e segmento sottostante del rene - 1. Confusione di tutte le emozioni, innervazione vegetativa del cuore e polo inferiore del rene. BANDA N° 7. - I dolori e i segmenti della milza. 1. Dolore per l'amor sessuale e margine anteriore della milza - 2. Dolore per la famiglia e segmento retrostante della milza - 3. Dolore per la patria e segmento retrostante della milza - 4. Dolore per l'umanità e per la religione e segmento retrostante della milza - 5. Dolore per la società e segmento retrostante della milza - 6. Dolore nella natura e segmento retrostante della milza - 7. Dolore nell'arte e segmento retrostante della milza - 8. Dolore per il lavoro e margine posteriore della milza. BANDA N° 8. - I piaceri e i segmenti del pancreas. 1. Piacere sessuale e margine della testa del pancreas - 2. Piacere per la famiglia e segmento susseguente del pancreas - 3. Piacere per la patria e segmento susseguente del pancreas - 4. Piacere in rapporto all'umanità e alla religione e segmento susseguente del pancreas - 5. Piacere per la società e segmento susseguente del pancreas - 6. Piacere per la natura e segmento susseguente del pancreas - 7. Piacere per l'arte e segmento susseguente del pancreas - 8. Piacere per il lavoro e margine della coda del pancreas. BANDA N° 9. - I sonni e i segmenti dei polmoni. 1. Il sonno, l'amore sessuale e la base dei polmoni - 2. Il sonno, la famiglia e un segmento soprastante dei polmoni - 3. Il sonno, la patria e il terzo medio dei polmoni - 4. Il sonno, l'umanità, la religione e gli apici dei polmoni - 5. Il sonno, la società e i bronchi - 6. Il sonno, la natura e la trachea - 7. Il sonno, l'arte e la laringe - 8. Il sonno, il lavoro e le fosse nasali. BANDA N° 10. - Le emozioni e i segmenti del cuore. 1. Emozione sessuale e margine sinistro del cuore - 2. Emozione familiare e segmento susseguente - 3. Emozione patria e segmento susseguente - 4. Emozione umanitaria e religiosa e segmento susseguente - 5. Emozione per la società e segmento susseguente (*) - 6. Emozione per la natura e segmento susseguente - 7. Emozione per l'arte e segmento susseguente - 8. Emozione per il lavoro e margine destro del cuore. 8

Una breve introduzione ed un piccolo excursus biografico e storico è necessario al lettore che si imbatte per la prima volta nelle ricerche di Giuseppe Calligaris e delle sue linee iperestiche . E' passato quasi un secolo da quando casualmente il giovane e promettente neuropatologo Calligaris, picchiettando col suo martelletto medico la spalla di un soggetto preso in esame, scoprì le linee iperestetiche che formano (come lui le chiama) le catene lineari del corpo e dello spirito. Da allora, studiò e sperimentò incessantemente per anni su centinaia di soggetti, (fino alla sua morte avvenuta nel 1944) gli effetti della stimolazione delle catene lineari sul corpo, sulla mente e sullo spirito. In realtà andò oltre ma, per l'ostracismo, che la scienza ufficiale dell'epoca (prima) e gli editori (poi) dimostrarono nei suoi confronti, lo convinsero a tenere un profilo basso dovuto anche al saccheggio reiterato delle sue ricerche ed appunti, che gli Austriaci fecero nella sua clinica privata di Udine, al punto di costringerlo a stamparsi autonomamente le sue ricerche e pagarle di tasca propria. Nonostante queste disavventure, Calligaris lascia ai posteri una vasta produzione libraria, arrivata a noi e riscoperta, dopo un lungo periodo di oblìo e grazie ad appassionati e ricercatori indipendenti (in Italia opera attivamente in tal senso, l’Associazione Vega http;//www.vega2000.it) dove si evince, che i limiti dei campi energetici che il neuropatologo meticolosamente tracciò sulla pelle e che si ripetono matematicamente, su tutto il corpo umano, a 66 anni dalla sua morte, ancora non si intravvedono. Tali e tante sono le possibili combinazioni e gli incroci delle linee iperestetiche che portarono lo stesso Calligaris a dire:"avrei bisogno di un'altra vita, per studiarle tutte". Ma quali sono le possibili implicazioni ed applicazioni che queste invisibili linee iperestetiche richiamano? Tantissime! si parte dal semplice autoesame psicofisico, all'indagine psicofisico su altri, riequilibrio psicosomatico mirato per noi stessi e per altri, emersione e/o rafforzamento delle facoltà radiestesiche, contatto onirico con persone scomparse, trasmissione e ricezione del pensiero e molto altro ancora. In questo primo volume, la ricerca è accentrata sopratutto sulla “fabbrica dei ricordi” come la chiama lo stesso Calligaris, a cui dedicò preferenzialmente, parecchi capitoli dei suoi scritti. La carica delle linee iperestetiche e delle placche cutanee, sono qui spiegate in modo semplice e chiaro, arricchite da illustrazioni e schemi che ne facilitano la comprensione, un ulteriore aiuto inoltre, è dato dal glossario, inserito nelle ultime pagine del volume che, spiegando, i difficili termini tecnici adottati dal neuropatologo aiutano anche coloro, che non sono propriamente dei medici . Pochi consigli per chi si accinge a intraprendere (solo in apparenza) il difficile e periglioso cammino della ricerca sulle catene lineari : non abbattetevi al primo insuccesso si stanno rimettendo in moto facoltà ed energie sottili che “possediamo” da sempre ma che “dormono” da secoli! costanza e impegno si richiedono al "novello ricercatore" (come era d’uso, chiamare il principiante, lo stesso Calligaris) ma soprattutto, molti tentativi, e tante, tante prove pratiche. Le soddisfazioni arriveranno, più o meno presto per tutti, le differenze di tempo nell’acquisizione di risultati anche eclatanti, dipendono da fattori individuali, alcuni soggetti inoltre, sono più sensibili e dotati di altri, abituati già (magari da piccoli) alla presenza ed alla convivenza con queste “energie sottili”. A tutti questi ricercatori nessuno escluso, un giorno, e all'improvviso, comunque apparirà un nuovo e fantastico quadro raffigurante “l’uomo cosmico” finalmente libero di volare e di brillare e la stanchezza mista a delusione, che fino a quel momento li invadeva, cederà finalmente il posto ad una più sana e fortificante euforia, che darà nuovo vigore allo studio e alla loro ricerca.

9

Fig. 2 - La produzione dei sentimenti nel palmo di un mano.

Linee primarie longitudinali. N° 1. Laterale del corpo = Dissociazione mentale (Neurasse) N° 2. Assiale del pollice = Amore (Intestino) N° 3. Iª Interdigitale = Oblio (Apparato gastrico) N° 4. Assiale dell'indice = Memoria (Apparato sessuale) N° 5. IIª Interdigitale = Odio (Fegato) N° 6. Assiale del medio = Associazione mentale (Reni) N° 7. IIIª Interdigitale = Dolore (Milza) N° 8. Assiale dell'anulare = Piacere (Pancreas) N° 9. IVª Interdigitale = Calma e sonno (Apparato respiratorio) N° 10. Assiale del mignolo = Emozione (Apparato circolatorio) N° 1. Laterale del corpo = Dissociazione mentale, c. s. (Neurasse).

10

Linee primarie trasversali. In questo grande quadrato fondamentale intermedio, (vedi anche la Fig. 7) cioè limitato da quattro linee laterali del corpo, inscritto nella palma della mano sinistra, le linee trasversali corrispondono alle longitudinali in ordine invertito: N° 1 = Dissociazione mentale; N° 10 = Emozione; N° 9 = Calma e sonno; N° 8 = Piacere; N° 7 = Dolore; N° 6 = Associazione mentale; N° 5 = Odio; N° 4 = Memoria; N° 3 = Oblio; N° 2 = Amore; N° 1 = Dissociazione mentale. Punti cruciali. Se si tiene fisso uno spillo faradico, percorso da una leggera corrente, sopra ognuno dei punti cruciali (precedentemente segnati), dopo pochi minuti sorge nella mente del soggetto, quel sentimento noto in precedenza, che rappresenta la risultante di quei due che sono propri, uno della linea di tipo longitudinale (laterali N° 1-1. assiali N° 2- 4 - 6 - 8 -10, interdigitali N° 3, 5, 7, 9) e l' altro della linea d'incrocio di tipo trasversale (1 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 - 1), resta sempre comunque preponderante la prima, cioè quella longitudinale che fornisce il tema fondamentale del sentimento, cosicché lungo i punti cruciali allineati avremo ad esempio: sulla longitudinale N° 2 (assiale del pollice) ci sono le produzioni degli amori; lungo la linea N° 3 le produzioni degli oblii; lungo la linea N° 4 le produzioni dei ricordi; lungo la linea N° 5 quelle degli odii; lungo la linea N° 6 quelle delle confusioni; lungo la linea N° 7 quelle dei dolori; lungo la linea N° 8 quelle dei piaceri; lungo la linea N° 9 quelle delle calme e dei sonni; lungo la linea N° 10 (assiale del mignolo) quelle delle emozioni; e infine; lungo le due linee laterali N° 1 - 1 quelle delle dissociazioni mentali (cfr. il testo). Ognuna di queste produzioni, scaglionate lungo una linea longitudinale e rappresentate dal punto nodale, è preposta a mettere al servizio del sentimento generale, (rappresentato dalla stessa longitudinale) l'altro sentimento che è specifico di ogni linea trasversale d'incrocio. Per es. la carica faradica leggera e continua praticata con l'apice dello spillo, lungo la linea longitudinale N° 2 (assiale del pollice) nel punto d'incrocio, avrà i seguenti risultati: con la trasversale N° 1 susciterà l'amore per la dissociazione mentale; con la trasversale N° 10 l'amore per l’emozione; con la trasversale N° 9 l'amore per la calma ed il sonno; con la trasversale N° 8 l'amore per il piacere; con la trasversale N° 7 l'amore per il dolore; con la trasversale N° 6 l'amore per la confusione; con quella N° 5 l'amore per l'odio; con quella N° 4 l'amore per il ricordo (cfr. fig. 8, fig .9); con quella N° 3 l'amore per l’ oblio; con quella N° 2 l'amore per tutti gli amori, ecc. La stessa regola vale per tutti gli altri punti cruciali (cfr. il testo).

11

IL METODO DI RICERCA DEI PUNTI CRUCIALI “Invitando gli psicologi ad assistere agli spettacoli dietro annunziati e qui indicati nella Fig. 2, so che l'offerta avrebbe ben poco valore se non potessi metterli in grado di riprodurre a piacimento e da loro stessi queste meraviglie nel gran teatro delle catene lineari del corpo e dello spirito. Incomincio intanto con avvertirli che tutti questi fenomeni non son qui teoricamente immaginati, ma vennero da me realmente determinati con 1000 esperimenti metodicamente eseguiti. Non si tratta quindi di dire se piace o se non piace questa rappresentazione fantastica che si potrebbe, da giudici compiacenti, anche considerare come ingegnosa. Non si tratta di discutere sull'apparenza di fantasmi inconsistenti ed evanescenti, ma ben invece di confermare o d'infirmare la realtà di creature viventi. Quelli che leggono i risultati delle mie ricerche sulle catene psicosomatiche non sono chiamati, per fortuna loro e mia, a discutere sopra un campo nebuloso di dottrine, di teorie e di ipotesi. Io intendo di portarli sopra la terra ferma dei fatti. Sulle ipotesi si può discutere in aeternum, ma quando trattasi di fatti, questa eternità ha un limite abbastanza ristretto. Factum est factum”. Un fatto esiste o non esiste, si deve accettare o si deve respingere, si deve ammettere o si deve negare. Il dilemma non concede né giri di parole né accomodamenti, oppure, se accomodamenti sono possibili, questi debbono riguardare dettagli secondari, non elementi essenziali e fondamentali del fatto che entra in discussione”, questo diceva Calligaris, parlando delle sue “catene lineari” e dei risultati a cui era pervenuto dopo una lunga sperimentazione ed invitando, chiunque volesse confutarli, a fare altrettando con prove pratiche della sua metodica. Allora proviamo come ricercatori dilettanti, a cercare il metodo di indagine migliore con cui rintracciare e segnare quest'incroci di linee primarie longitudinali e trasversali, nel grande quadrato fondamentale (intermedio) di una mano (ved. Fig. 2 e Fig. 7), cosicchè possiamo in seguito, riprodurre i fenomeni sopra ricordati, cioè guidare a piacimento, le file dei pensieri in mezzo ai labirinti psicologici delle passioni umane .

Ricerca delle linee longitudinali primarie Le linee sono: cinque assiali delle dita, quattro interdigitali e una infradigitale (laterale del corpo) (vedi Fig. 1). Dato che la linea assiale o longitudinale mediana di un dito, lo percorre nel senso della sua lunghezza, passando giusto a metà della sua faccia anteriore (o ventrale) e di quella posteriore (o dorsale), come la laterale passa giusto a metà delle sue due facce laterali e come l'interdigitale prolungandosi nel palmo e sul dorso della mano, divide esattamente a metà la membrana corrispondente, con le 12

dita fortemente divaricate). Inizialmente le linee si possono già segnare tutte d’un colpo con la punta di una biro, fidandoci del nostro occhio tenendo ben presente la perfetta regolarità e la precisa simmetria del loro

percorso, (da correggere eventualmente, dopo, con lo spillo faradico, (vedi le Fig. 4, Fig. 5, Fig. 6 ). I°. Collocare uno dei due spilli faradici (diametro 1 mm) di piatto, per l'estensione di circa 1 cm., sulla linea assiale di un dito, giusto a metà del suo polpastrello, sulla pelle precedentemente bagnata con acqua calda impostiamo sull’elettrostimolatore (sul cui uso, è dedicato un capitolo a Pag. 63), una corrente faradica di media intensità, un valore tra l’1 e il 3 dovrebbe in linea generale andare bene (si dovrebbe avvertire un leggero formicolio) che non deve essere doloroso, ne procurare fastidio, questa avvertenza, la ritroverete, ripetuta spesso in questo volume, e importante che venga memorizzata per bene. Un semplice trucchetto per evitare “incidenti” è quello di accendere l’elettrostimolatore, settare ambedue i canali, su un valore di uscita uguale a 0, poggiare i due puntali con le 13

modalità qui descritte, aumentare quindi, gradualmente l’intensità della corrente faradica fino al valore voluto. L’altro puntale (o spillo faradico) fate sempre riferimento alla Fig. 3) si passa in senso trasversale al dito e a livelli differenti, e man mano che si trovano i diversi punti, che si rivelano iperestetici, (per il fenomeno del contatto elettrico), si segnano sulla pelle con una biro, nel dito stesso e nel palmo della mano. Collegando poi tra loro i punti trovati, si forma una linea retta, che rappresenta l'assiale da noi ricercata. Le variazioni tecniche necessarie, per segnare invece un'interdigitale o una laterale del dito, sono così evidenti, che le figure (Fig. 5 e Fig. 6) sono sufficientemente esplicative e non abbisognano di ulteriori spiegazioni. Bisogna aggiungere (per non equivocare) di non fermarsi alla semplice e facile sensazione di leggera iperestesia della linea longitudinale primaria

(assiale di un dito o interdigitale) trovata, ma aspettare (per attestarne la presenza) il sorgere del relativo riflesso a distanza, che è proprio (e solo) di quella linea a cui è collegato, come ad esempio il fenomeno labialegengivo-labiale, dentario superiore o inferiore, fenomeno testicolare destro o sinistro nell'uomo, fenomeno oculare e del meato e così via. La tipologia completa delle ripercussioni di repére (fenomeni psicocutanei) collegate alle varie linee iperestetiche (longitudinali e/o trasversali) sono consultabili in fondo a questo volume, in forma tabellare, a partire da Pag. 95. La certezza della linea trovata viene (oltre agli effetti sopra citati) 14

evidenziata dalla risposta viscerale a cui è collegata per la nota legge delle catene chirosplancniche (riflesso cutaneo-splancnico). In altre parole, se si avverte e si accusa prontamente, durante i ripetuti passaggi dello spillo faradico attraverso la linea primaria, una parestesia istantanea nel cervello, ciò significa che stata colpita la linea laterale del corpo (dissociazione

mentale); se è nell'intestino, ciò indica che è stata colpita l'assiale del pollice; se è nello stomaco, abbiamo trovato la Ia interdigitale; se è negli organi sessuali, siamo certi che è toccata l'assiale dell'indice; se è nel fegato, possiamo dire che è stimolata la IIa interdigitale; se è nel rene, possiamo affermare che è eccitata l'assiale del dito medio, e così via, secondo la nota regola, confrontate con le tavole: (da Tav. I a Tav. XX) in fondo al volume. Il Calligaris considerava questo, come il metodo di elezione per l'indagine delle linee iperestetiche, non dobbiamo però dimenticarci del seguente metodo, (che è meno praticabile), ma della stessa importanza e valenza. Per la legge delle catene spalanco - cutanee, succede che quando noi comprimiamo superficialmente tutta la parete intestinale, si sensibilizza la linea assiale del pollice, che può essere rintracciata conseguentemente con 15

lo spillo faradico e poi facilmente segnata sulla pelle (come già descritto) quando comprimiamo tutto lo stomaco, si sensibilizza la Ia interdigitale quando comprimiamo gli organi genitali, si sensibilizza l'assiale dell'indice quando comprimiamo tutto il fegato si sensibilizza la IIa interdigitale quando si comprime tutto il rene resta sensibilizzata l'assiale del dito medio quando si comprime tutta la milza, resta sensibilizzata la IIIa interdigitale comprimendo tutto il polmone, la IVa interdigitale, mentre se si comprime superficialmente tutto il pancreas si sensibilizza l'assiale dell'anulare; e se si preme (sempre superficialmente) il cuore, si sensibilizza l'assiale del mignolo riflesso splancno-cutaneo (vedere da Tav. I a Tav. X). Un ultimo e non meno interessante metodo, resta da esaminare, cioè quello che si fonda sul riflesso psico-cutaneo e che ha queste caratteristiche: Se un soggetto rimane assorto su un qualunque sentimento d'amore, si trova più facilmente la linea assiale del pollice, perché resasi iperestetica, se invece è assorto in ricordi generici, si trova sensibilizzata quella dell'indice così come avviene quando cova sentimenti di odio dove, entra in vibrazione la II interdigitale e così via, secondo la nota legge delle catene psicocutanee (vedere da Tav. X a Tav. XX). Abbiamo così varie possibilità che ci permettono di confermare l'esatto percorso di una linea longitudinale primaria in una mano (assiale di un dito o interdigitale), oltre a quello (indicato a priori per legge di simmetria). Per cui, “alla bisogna” possiamo usare a nostra discrezione, un metodo piuttosto che un’altro, oppure tutti quanti insieme. Ricerca delle linee trasversali primarie e formazione della croce Per individuare queste linee, il colpo d'occhio, che fin qui ci indicava l'asse longitudinale mediano di un dito o di una banda interdigitale, non ci soccorre più, si brancola nel buio; non c’è un punto di riferimento nè preciso nè approssimato, come procedere? Dunque, anche in questo caso noi possiamo strisciando ripetutamente (in su e in giù) sulla pelle la parte terminale di un puntale faradico e per la lunghezza di circa 2 cm., la banda interdigitale mettendo in opera i metodi, II°, III°, IV° e V°, già precedentemente visti, per la ricerca delle linee primarie longitudinali, cambiando solo il senso di strisciamento (vedere e confrontate le Fig. 4 - Fig. 5 e Fig. 6). Infatti, al passaggio del puntale su ogni trasversale di I° ordine risponderanno, successivamente o insieme: a) il peculiare riflesso a distanza (labiale dentario ecc.) b) il concatenato organo interno. Naturalmente ci vengono in aiuto (come abbiamo già visto), anche il riflesso splancno-cutaneo e psico-cutaneo (vedere da Tav. I a Tav. XX in fondo a questo volume). 16

La regola della successione seriale Se abbiamo trovata per prima, ad esempio in prossimità dell'apice di un dito medio oppure, più in alto nella mano (ved. Fig. 2), una linea trasversale laterale, (rivelata dal fenomeno oculare, dalla ripercussione cerebrale ecc.) noi già conosciamo in quale ordine scalare debbono progressivamente seguire le restanti 9 linee primarie di tipo trasversale. Basta sapere solo l'organizzazione lineare primaria di un grande quadrato fondamentale (Fig. 2 - Fig. 7), che dovrebbe essere ormai già memorizzato. Dunque se come abbiamo supposto, la prima linea trasversale rintracciata nella mano è una laterale, salendo verso il polso (ved. Fig. 2), (cioè andando verso la radice dell'arto), noi troveremo successivamente la trasversale dell'emozione (cuore), della calma e del sonno (apparato

respiratorio), del piacere (pancreas), del dolore (milza), dell'associazione 17

mentale e della confusione (reni), dell'odio (fegato) della memoria (organi sessuali), dell'oblio (stomaco), infine quella dell'amore (intestino) (ved. Fig. 1, Fig. 2 Fig. 7). Dopo questa seguirà di nuovo la linea laterale del corpo, che chiude così un grande quadrato fondamentale e fa iniziare il successivo, che si ripete poi sequenzialmente e ininterrottamente, per tutta la lunghezza del corpo riproducendo così un'organizzazione eguale a quella del primo quadrato tipico (vedi Fig. 7 a pag. 21) che avevamo preso precedentemente in considerazione, a quest'ultima linea trasversale laterale (dissociazione mentale) seguirà una trasversale della emozione, poi quella del sonno, del piacere, del dolore e così via.

La carica del punto cruciale Trovato il punto d'incrocio di una linea longitudinale (assiale di un dito o interdigitale) con una trasversale primaria, si può dire che le difficoltà della ricerca sono terminate. Ora non rimane altro da fare, che portare il puntale o, (come dir si voglia) spillo faradico del diametro, di 1 mm., tenuto verticalmente e superficialmente, giusto al centro del punto cruciale, e farvi passare una corrente faradica sensibile ma leggera, mentre il soggetto tiene chiuso stretto nell'altra mano libera, il restante e largo elettrodo indifferente” (vedere la Fig. 3). E’ molto importante, ai fini della ricerca, curare l’ambiente in cui dovrebbero avvenire le varie sperimentazioni, che deve essere: non troppo caldo, ne troppo freddo, in un’atmosfera rilassata e tranquilla, priva di colori con forti contrasti e con luci non abbaglianti. Si fa quindi sedere comodamente il soggetto, con gli occhi chiusi e lo si invita a denunciare, dopo un periodo di tempo che generalmente oscilla fra 5 e 10 minuti, quel particolare sentimento che emerge nel suo animo, per effetto della carica operante sul punto cruciale. È da notare il fatto che oltre alla speciale risposta psichica (che rappresenta quindi la risultante dei sentimenti propri delle due linee d'incrocio, cioè la fusione delle due correnti di direzione diversa), il soggetto potrà denunciare anche la collegata e corrispondente, risposta somatica, cioè la duplice parestesia localizzata in quei due organi interni speciali, che sono in relazione con i due bracci della croce, per la nota legge delle catene chiro-splancniche. (Vedere da Tav. I a Tav. X)

Ricerca dei segmenti negli organi interni Per quanto riguarda gli apparati: intestinale, gastrico, sessuale e polmonare, c'è poco da dire, la sede dei diversi segmenti da impegnare in 18

questa ricerca, per la loro compressione superficiale o profonda, dovrebbe essere a noi già nota, e possiamo quindi, portare facilmente, sulla corrispondente area cutanea, lo stimolo necessario, (vedere Tav. A). Diviene invece più difficile l'indagine, quando entrano in campo il fegato il rene, la milza, il pancreas, il cuore ed il cervello col midollo spinale in questi casi, i corrispettivi segmenti, di ogni organo interno, non si possono trovare “a colpo d'occhio”, come si faceva col sistema precedente, ma essendo fra loro contigui, (non c’è una delimitazione o separazione netta) rimangono a noi sconosciuti e quindi senza punti di riferimento per la loro localizzazione. Non ci rimane allora, che cercarli, poi trovarli e infine segnarli sulla pelle. Incominciamo innanzi tutto col dire, che l'area cutanea complessiva di ciascuno di questi organi interni, può venir sensibilizzata e poi segnata caricando superficialmente, nella mano, la linea primaria o l'annessa banda cutanea che vi è (ormai dovrebbe esservi noto) per legge concatenata (compressione superficiale, spillo faradico, ecc.). Una volta trovata e poi segnata sulla pelle, l’area cutaneo sopra-viscerale che occupa l’organo interno, lo si potrebbe, a colpo d'occhio, dividerlo nei 9 segmenti che lo costituiscono (N° 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) scegliendo su quale porzione poter agire. Questo procedimento però, può risultare insicuro, bisogna allora armarsi di pazienza, ricercando e segnando, separatamente ognuno dei segmenti viscerali che compongono l’organo interno in esame. Per fare questo si caricherà, con uno spillo faradico disposto a piatto e per l'estensione di circa 1 cm., sulla connessa banda cutanea longitudinale di una mano, la linea secondaria corrispondente al segmento viscero-cutaneo da ricercare e da segnare (secondo la legge a noi ormai stranota, delle catene cutaneo-splancniche di II° ordine) e nel contempo si fa trascorrere il secondo spillo faradico attraverso l'area cutanea dell’organo interno, per trovare il segmento impegnato nell'indagine, sul fondato e a noi noto, fenomeno del contatto elettrico. Ci sarebbe un ulteriore metodo da provare, ed è il seguente: Se un soggetto stringe in una mano l'elettrodo indifferente (Fig. 41) e il ricercatore carica nell'altra mano, la speciale linea secondaria, con lo spillo faradico, il segmento viscerale ad essa collegato resterà sensibilizzato e di conseguenza, può essere rintracciato mediante stimoli tattili, termici o elettrici, e successivamente, segnato esattamente sulla pelle, con una biro o una matita dermografica. (Vedere le Tav. I - Tav. XX). A questo riflesso cutaneo-splancnico si può aggiungere anche quello psicosplancnico, come già sappiamo, un determinato e numerato segmento di un viscere, non soltanto si può sensibilizzare e segnare sulla pelle caricandone la collegata linea secondaria sulla cute di una mano, ma anche facendo vibrare nell’animo del soggetto, (che ovviamente dovrà rimanere rigorosamente all’oscuro circa la finalità dell’esperimento) il particolare sentimento che è in rapporto con quel segmento viscerale, per la legge delle catene psico-splancniche di II° ordine. (Vedere da Tav. X a-Tav. XX). 19

Fate riferimento, alle Fig. 4 - 5 - 6, dove il territorio cutaneo occupato dalle linee secondarie, (ovvero, le emibande assiali o interdigitali o laterali di ogni dito), sono colorate in verde chiaro ed hanno una larghezza totale di circa 1 cm (4 mm a sinistra e 4 mm a destra ) e decorrono parallele e per tutta la loro lunghezza, ai lati di ogni linea primaria corrispondente. Osservazioni Il ricercatore dovrà avere ben presente il fatto che, secondo la legge delle catene cutaneo-splancniche il viscere che risponde per primo ed in modo prevalente sull'altro, è sempre quello vincolato con la linea di tipo longitudinale. Per i diversi metodi di ricerca e carica delle linee primarie oltre al testo fate riferimento anche alle Fig. 4-5-6, ed alle Tav. I - XX. Questa duplice risposta viscerale è mancante, quando viene caricato il punto nodale di una croce omogenea, i cui bracci (longitudinale e trasversale) sono costituiti da linee omonime e corrispondenti: per es. longitudinale + trasversale del dolore, longitudinale + trasversale del piacere, ecc. (vedasi Fig. 7 e Fig. 8). Durante la carica di ogni punto cruciale, (secondo la constatazione fatta dal Calligaris ed in accordo con quanto si verifica, in rapporto alla risposta viscerale) in un primo tempo realmente prevale il sentimento collegato con la linea verticale, ossia, la linea longitudinale della croce, vedasi la Fig. 7. E’ quindi corretto dire, che la carica di un punto nodale, per es., lungo la linea assiale del dito anulare, (che è quella del piacere), dà il piacere dell'emozione, il piacere del sonno, il piacere del dolore, il piacere dell'odio, il piacere dei ricordi ecc., e così dicasi, mutatis mutandis, per la carica portata sopra i punti cruciali lungo tutte le linee assiali o interdigitali della mano. Bisognerebbe anche ricordare, per correttezza d’informazione allo/agli sperimentatore/i, che la carica della linea primaria(*) e delle linee secondarie(*) della banda longitudinale del dito indice, praticata nella notte ritarda il sonno e produce, anche, una leggera irrequietezza nervosa. Per questo ed altri motivi come la: stanchezza fisica; appannamento mentale nervosismo; ecc. Le ricerche e le cariche di qualsiasi linea o placca andrebbero fatta di norma, durante le mattinate o i primi pomeriggi, tranne che in alcuni casi particolari e specifici e, rispettando, sempre e comunque le modalità con cui devono essere condotte. (Ved. Pag. 18) ATTENZIONE AI PORTATORI DI PACEMAKER: NON USARE ASSOLUTAMENTE L’APPARECCHIO FARADICO! -------------------------------------------------------------------------------------------

(*) Si deve avvertire solo un leggero formicolio) che non deve essere doloroso, ne procurare fastidio, come già precedentemente descritto. Sull’uso corretto dell’apparecchio faradico vedere il capitolo a Pag. 63.

20

IL QUADRATO FONDAMENTALE Ho sin qui parlato di linee e bande longitudinali e trasversali, ma non ho specificato, in che rapporto sono tra loro, né il perchè e il come Calligaris le abbia collocate così, sul territorio cutaneo, tracciandone una mappa particolareggiata sin nei minimi dettagli, lacune che colmerò in questo capitolo e scusandomi con il lettore, che sin qui mi ha seguito, perchè debbo ora costringerlo suo malgrado, a fare un passo indietro ed a riprendere con me il filo del discorso che, così come da me esposto sin qui

“sull’onda dell’entusiasmo”, minerebbe nella sua troppa essenzialità, il “mattone” primigenio di Calligaris, quello su cui poggia tutta l’impalcatura di sostegno ai suoi studi ed a una vita di ricerca incondizionatamente dedicata alla conferma e alla sperimentazione sull’esistenza delle “Catene Lineari” e le intime correlazioni connesse con la psiche, il soma e l’essenza spirituale dell’uomo: di cosa sto parlando? Sto parlando del grande quadrato fondamentale, vedremo in seguito (non in questo volume) che il nostro corpo è letteralmente tappezzato da questa e altre due fondamentali figure geometriche. La natura cerca sempre l'economia, e ricorre ai mezzi più limitati per produrre, con multiformi combinazioni ed associazioni, fenomeni numerosissimi e di una complessità enorme. Il multa in paucis è il canone fondamentale nella tavola delle sue leggi. Se si volessero studiare in particolare, tutte le combinazioni e tutti i rapporti regolati e prefissi (di lati di croci, di punti ecc.) che passano fra ogni quadrato fondamentale e i suoi vicini, bisognerebbe scrivere più di un volume. Calligaris proponeva questo lavoro non sterile, come invece può apparire a prima vista, alla pazienza di qualche volenteroso ricercatore. A questo punto il lettore sentirà l’impulso di saltare a “piè pari” questo capitolo, invero, piuttosto noioso, ma il campo della ricerca è così vasto che può comprendere nella sua orbita oltre ai giardini tropicali, i deserti sterili in apparenza, ma in sostanza ubertosi. Appare, con i suoi esercizi, sterile anche la matematica, che guida il cammino dei mondi, o l’arte con la musica e i suoi solfeggi ed esercizi, o ancora l'arte visiva con la ripetizione quasi ossessiva di schizzi e bozzetti. 21

Tornando al nostro grande quadrato fondamentale che ha la caratteristica di variare (tra i 5 e 9 cm) le sue misure, in proporzione all’area del tegumento che occupa: mani braccia, torace, bacino, gomito, spalla, piede,

gamba, ecc., al sesso uomo donna, alla costituzione: robusto o magro, alto o basso. Contemplando le Fig. 7- 8, e cominciamo col considerare nella metà destra del corpo un grande quadrato mediano, troveremo che: 22

1) In ogni grande quadrato mediano (M), la linea longitudinale più esterna (verso il lato destro del corpo) si articola con la linea trasversale più alta , e la linea longitudinale più interna (verso il lato sinistro del soggetto, cioè più vicina alla linea mediana del suo corpo) si articola con la linea trasversale più bassa, in modo che l'ingranaggio di tutte le linee longitudinali e trasversali "corrispondenti" avviene sulla diagonale sinistra rispetto all'osservato (articolazione a canne d'organo. Ved. Fig. 7). 2) Se si considera dunque qualsiasi linea longitudinale del corpo (linea primaria o di I° ordine) incrociantesi con la sua trasversale corrispondente, oppure - il che è lo stesso - qualsiasi linea trasversale incrociantesi con la sua longitudinale equivalente, si vede che quelle altre discendenti alla sua sinistra (parliamo sempre della metà destra del corpo) si articolano con le trasversali corrispondenti in ordine scalare discendente, e quelle discendenti alla sua destra si articolano invece con la trasversale corrispondente in ordine scalare ascendente, (pallini colorati in blu). In ogni grande quadrato mediano (M), sulla sua diagonale sinistra (destra dunque rispetto all'osservatore, colorata con pallini blu) ci sono scaglionati i punti nodali di linee longitudinali e trasversali che, in quanto sono omonime e corrispondenti (omonime e omogenee), dominano un unico fenomeno (per esempio testicolare destro o sinistro, dentario superiore o inferiore, ecc.) (Cfr. Figg. 7 e 8). Parlando d'ora innanzi di linee diagonali od oblique sinistre e destre, intendiamo indicare quelle che sono tali rispetto all'osservato, dal punto di vista dell'osservatore, risultano di nome contrario.

4) In ogni grande quadrato mediano (M), sulla sua diagonale destra ci sono scaglionati i punti (colorati in arancione) dove prendono contatto incrociandosi (ma non articolandosi), le linee primarie longitudinali e trasversali che sono sì omonime (per esempio testicolari, dentarie, labiopalpebrali), ma non sono corrispondenti (croci omonime ma eterogenee), perché i fenomeni che esse dominano, pur essendo di eguale natura, sono però di sede diversa (per esempio: fenomeno del testicolo destro + sinistro; fenomeno dentario superiore + inferiore, ecc.) (ved. Figg. 7 e 8). 5) II grande quadrato mediano (M) e Fig. 7) è quello tipico per le due facce, laterale destra e sinistra, del corpo. Esso infatti ha rapporti diretti con la linea mediana del corpo (segmento ventrale e dorsale), e viene bipartito in senso longitudinale dalla sua linea laterale o da una longitudinale corrispondente, e in senso trasversale da una intermedia, del pari corrispondente alla longitudinale (linee del fenomeno oculare). Consideriamo ora un grande quadrato intermedio, i cui 4 lati sono formati da linee intermedie o del fenomeno oculare (I) della Fig. 8. Contemplando questa figura, si vede a colpo d'occhio che valgono anche per questo le stesse regole precedentemente indicate per quello mediano. E’ mutato soltanto l'ordine di presentazione delle linee iperestetiche, e quindi l'indicazione numerica nella Fig. 8, in quanto i due emimetameri longitudinali si sono accavallati, cioè le due emiserie lineari longitudinali si 23

sono sostituite nella loro sede, essendo la destra del grande quadrato (M) (2-5) passata a sinistra nel grande quadrato (I); e lo stesso fenomeno di traslazione si è verificato per i due emi-metameri trasversali, cioè per le due emi-serie lineari trasversali, essendo la superiore del quadrato (M) (21-51) diventata inferiore nel quadrato (I). Ricordiamo da ultimo che, mentre il grande quadrato mediano (Fig. 7) è quello tipico nel lato destro e in quello sinistro del corpo, come sopra abbiamo detto, invece il grande quadrato intermedio (Fig. 7 - 9) è quello tipico per la metà anteriore e posteriore del corpo (capo, collo, tronco ed arti) perché ha rapporti diretti con la sua linea laterale, e viene bipartito in senso longitudinale dalla sua linea mediana o da un'assiale corrispondente dei grandi segmenti corporei (dei 4 arti), e in senso trasversale viene diviso da una mediana corrispondente alla longitudinale (linee del meato). Restano infine da considerare altre due possibilità, cioè altri due modi di presentarsi del grande quadrato. Abbiamo qui sopra studiato il grande quadrato mediano (i cui lati sono rappresentati da 4 linee mediane o del meato) e il grande quadrato intermedio (i cui lati sono dunque costituiti da 4 linee intermedie o del fenomeno oculare): Ebbene, un grande quadrato può avere ancora 2 lati formati da linee mediane e 2 lati formati da linee intermedie. Chiameremo quadrato latero-intermedio (Fig. 8, LI) quello che ha ai lati 2 linee intermedie (in alto e in basso 2 linee mediane), e chiameremo quadrato latero-mediano (Fig. 8, LM) quello che ha ai lati 2 linee mediane (in alto e in basso 2 linee intermedie). L'esempio tipico di un grande quadrato latero-intermedio l'abbiamo nella faccia ventrale (o dorsale) di un arto superiore in un metamero limitato in alto e in basso da 2 linee trasversali mediane (ved. Fig. 9) e chiuso ai lati dalla linea laterale del corpo, (linea tratteggiata in viola) che è come dire da 2 linee intermedie. Questo grande quadrato, bipartito in senso longitudinale dalla linea assiale dell'arto (linea mediana), è diviso in senso trasversale da una linea intermedia (ved. Figg. 7 - 8). Orbene, questa linea, con quell'altra omonima sopra e sottostante, chiude, a sua volta, un grande quadrato intermedio. Se poi, nel piano stesso di quest'ultimo quadrato ventrale consideriamo quell'altro laterale dell'arto (interno o esterno), diviso in senso longitudinale dalla linea laterale del corpo e compreso, ai lati, fra i due segmenti (ventrale e dorsale) della linea assiale dell'arto stesso, abbiamo un esempio di grande quadrato latero-mediano. Ogni grande quadrato viene, diviso dalla croce centrale (grande croce centrale mediana, o intermedia, e medio-intermedia) in 4 quadrati medi(*). (Continua a pag 27) ---------------------------------------------------------------------------------------------(*) La grande croce divisoria del quadrato mediano è una croce omogenea intermedia

od oculare; quella del quadrato intermedio è una croce omogenea mediana o del meato uretrale; quella del grande quadrato latero-intermedio e latero-mediano è una croce eterogenea oculo-uretrale.

24

Qui sopra in Fig. 9 la ripetizione seriale dei grandi e dei piccoli metameri trasversali nell'arto superiore destro, e l'incrocio con articolazione delle linee primarie longitudinali e trasversali ”corrispondenti”. I-I. (1) Linee trasversali intermedie od oculari (linee tratteggiate in rosso) corrispondenti alla longitudinale laterale del corpo (contorno tratteggiato in viola)

25

con la quale tutte si articolano, limitanti 8 grandi segmenti o metameri intermedi che formano con la detta linea laterale del corpo (segmento brachiale interno ed esterno) altrettanti grandi quadrati intermedi o del fenomeno oculare (confronta la Fig. 8 I = 61-61). M-M. Linee trasversali mediane o del meato (linee continue più grosse colorate in verde pallido), corrispondenti alla longitudinale mediana o assiale dell'arto (A) con la quale tutte si articolano, limitanti 8 grandi segmenti o metameri mediani, che formano, con la laterale del corpo, altrettanti grandi quadrati latero-intermedi (cfr. Fig. 8 = L - 1). (2) Linea trasversale paraintermedia inferiore o del fenomeno labio - palpebrale inferiore destro, corrispondente alla longitudinale assiale del pollice (21). (3) Linea trasversale del fenomeno dentario inferiore destro, corrispondente alla longitudinale Ia interdigitale (31). (4) Linea trasversale del fenomeno labio-gengivale inferiore destro corrispondente alla longitudinale mediana del secondo dito o dito indice (41) (5) Linea trasversale paramediana superiore o dei fenomeno testicolare omolaterale destro, corrispondente alla longitudinale IIa interdigitale (51 ). M-M.(6) Linea trasversale mediana, corrispondente alla longitudinale mediana del terzo dito o dito medio (61). Vedi sopra. (7) Linea trasversale paramediana inferiore o del fenomeno testicolare eterolaterale sinistro, corrispondente alla longitudinale IIIa interdigitale (71). (8) Linea trasversale del fenomeno labio-gengivale superiore destro corrispondente alla longitudinale mediana del quarto dito o anulare (81). (9) Linea trasversale del fenomeno dentario superiore destro corrispondente alla longitudinale IVa interdigitale (91). (10) Linea trasversale del fenomeno labio-palpebrale superiore destro corrispondente alla longitudinale mediana del quinto dito o dito mignolo (101). Lo stesso fatto si ripete nella faccia posteriore dell'arto, bipartito dal segmento posteriore della sua linea assiale, nonché nelle due sue facce laterali, esterna ed interna, solcate dal segmento radiale e da quello cubitale della linea laterale del corpo, che si articola con tutte le trasversali intermedie (I), come nella faccia ventrale e in quella dorsale la linea assiale dell'arto (A) si articola con tutte le trasversali mediane (M), che circondano l'arto in uno stesso piano, a guisa di anelli, con circuito chiuso. Come si vede in questa figura schematica, in ogni metamero trasversale intermedio dell'arto, compreso fra due linee intermedie (tratteggiate), le medesime linee primarie, con lo stesso significato funzionale, si ripresentano) di volta in volta, per serie, con ordine sempre uguale, e le longitudinali si articolano come le trasversali “corrispondenti” nei punti segnati lungo l'obliqua o diagonale sinistra (pallini colorati in blu) di ogni quadrato. Lo stesso fatto si verifica per tutta la lunghezza del corpo ininterrottamente: nei capo, nel collo, nel tronco e negli arti inferiori (confronta le Figure. 7 - 8 e nella Fig . 8 il quadrato centrale intermedio (I).

26

(Riprende da pag 24) Conseguentemente, in ogni grande quadrato latero-intermedio, come in ogni altro latero-mediano (ved. Fig. 8, LI ed LM), le linee longitudinali dell'emiserie esterna (rispetto al soggetto) si articolano con le trasversali dell'emiserie inferiore, e le linee longitudinali dell'emiserie interna si articolano con le trasversali dell'emiserie superiore nello stesso ordine surricordato per il grande quadrato mediano e intermedio (vale a dire la longitudinale più esterna con la trasversale superiore e la longitudinale più interna, cioè più vicina alla linea mediana del corpo, con la trasversale inferiore); ma questo ingranaggio, con formazione di omogenee, si stabilisce qui, nel primo caso (Fig. 8, LI) soltanto nel territorio del quadrato medio infero-esterno, e nel secondo (Fig. 8 LM) soltanto in quello del quadrato medio supero-interno. Così avviene che, mentre in ogni grande quadrato mediano o intermedio l’articolazione di linee corrispondenti si forma in punti nodali scaglionati come abbiamo visto, lungo l'obliqua o diagonale sinistra del quadrato (diag. S), né su questa linea né su quella destra dei quadrati latero - intermedi o latero - mediani si trovano punti nodali di croci omogenee come sopra, ma soltanto punti nodali di croci eterogenee, vale a dire di linee aventi valore e significato differenti. Articolazioni omogenee (fatte da linee omonime e corrispondenti) si formano invece qui lungo la linea obliqua sinistra dei due quadrati medi sunnominati. Lungo la obliqua destra vi sono croci eterogenee con punti di contatto, ma non di articolazione. Diciamo infine che l'emiserie lineare trasversale superiore di ogni grande quadrato mediano (composta di 4 linee decorrenti fra la mediana e l'intermedia) presenta un meccanismo di articolazione che corrisponde a quello dell'emiserie trasversale inferiore di ogni grande quadrato intermedio, come l'emiserie trasversale inferiore del primo corrisponde all'emiserie trasversale superiore del secondo (cfr. Fig. 8, M e I). L'emiserie lineare trasversale (superiore o inferiore) di un grande quadrato latero-intermedio ha invece un meccanismo d'articolazione corrispondente a quello dell' emiserie omonima (superiore o inferiore) di un grande quadrato latero-mediano (cfr. Fig. 8, LI ed LM). Infine, in ogni emiserie trasversale o longitudinale di un grande quadrato qualsiasi (mediano, intermedio, latero-mediano o laterointermedio), gli inclusi quadrati medi, che sono provvisti di articolazioni fra linee corrispondenti (croci omogenee), e quelli che ne sono sprovvisti, si seguono in ordine alterno (cfr. Fig. 8). La compenetrazione reciproca delle 4 varietà sunnominate dei grandi quadrati è così fatta che a ciascuno è comune uno dei 4 quadrati medi. L'infero interno del grande quadrato mediano e il supero-esterno del grande quadrato intermedio, e il supero-interno del grande quadrato altero-mediano è l'infero-esterno del grande quadrato latero-intermedio (cfr. Fig. 8). Dopo aver parlato di punti e di croci, di quadrati grandi, medi e piccoli, consideriamo ora un po' più da vicino il determinismo dei quadrati in 27

genere. “Già nell'ultima serie delle nostre ricerche vennero dedicate poche pagine allo studio del quadrato mammillare e brachiale destro, del quadrato centrale della fronte, del quadrato dentario, ecc.” (Calligaris). Aggiungo in ordine sparso, alcune considerazioni generiche, che riusciranno chiare al lettore se ha sempre sott'occhio, magari stampandosela, la Fig. 8. Il campo delle "catene lineari" e così vasto che non mi è possibile per ora (ne lo e stato, per lo stesso Calligaris e forse non lo sarà mai per nessuno), esaurire uno solo dei diversi argomenti iniziati e trattati. Pertanto mi limiterò con questo volumetto, semplicemente ad indicare ed a riportare, in maniera più chiara e consona al linguaggio moderno, il limite attuale e la descrizione di questo multiforme e misterioso mondo fatto di linee, quadrati, cerchi e triangoli. La pazienza indagatrice, lo studio profondo e la perspicacia esaminatrice (si spera) delle attuali e prossime generazioni di fisiologi, di psicologi, di neurologi o anche di semplici ricercatori ci sveleranno ulteriori segreti. Alcune informazioni per il ricercatore, importanti e da tenere in considerazione: 1) Ogni fenomeno specifico (labiale, testicolare, dentario ecc.) trova la sua rappresentazione lineare in una lunga serie di quadrati, di grandezza diversa, inclusi l'uno nell'altro (ved. Fig. 9). 2) Ogni fenomeno specifico ha il suo quadrato massimo tracciato sulla superficie del corpo. Per esempio, il quadrato massimo del «fenomeno del meato» è quello rappresentato ai lati dai due segmenti brachiali delle linee assiali degli arti superiori, in alto dall'Hals Rumpf Grenzlinie (Linea di limite del torace) e in basso, da un'altra linea trasversale (mediana come le 3 precedenti) che taglia gli antibracci e l'addome press'a poco a livello della linea ombelicale. (cfr. Fig 8) 3) Ogni fenomeno specifico ha il suo quadrato minimo. il quadrato minimo del «fenomeno del meato» è, per esempio, il grande quadrato mediano, che risulta, come quello intermedio od oculare, il maggiore di tutti gli altri quadrati inseriti, l'uno nell'altro (cfr. Fig. 9). 4) In ogni grande quadrato intermedio ci sono 4 quadrati inclusi, ognuno dei quali è proprio di un dato fenomeno; e la loro superficie è tanto minore quanto più ci si avvicina al centro del quadrato stesso, vale a dire, in questo caso, alla croce mediana. La loro decrescenza avviene in un ordine scalare eguale a quello delle articolazioni lineari; e infatti il quadrato più grande è qui, quello composto dalle paraintermedie (quadrato labiale), ed il più piccolo è quello composto dalle paramediane (quadrato testicolare) confronta le Fig. 7 e Fig. 8. 5) In ogni grande quadrato mediano si verifica la stessa regola nell'inserimento dei quadrati minori, però in ordine inverso, cosicché qui il quadrato massimo è quello testicolare e il minimo è quello labiale (confronta con la Fig. 8, M). 28

6) Nei due grandi quadrati latero-intermedio e latero-mediano, i quadrati dei rispettivi fenomeni non si presentano, ma sono sostituiti da rettangoli, vi sono qui, soltanto quadrati eterogenei (cioè composti da linee di diverso significato funzionale), non quadrati omogenei come sopra, i cui lati sono segmenti di linee primarie, tutte vettrici di un fenomeno della stessa natura (dentario superiore o inferiore, labiale superiore o inferiore, ecc.) Confronta la Fig. 8, LI ed LM. 7) Ogni quadrato ha due lati composti da linee iperestetiche omonime e corrispondenti (per esempio, del fenomeno dentario superiore) e due lati composti da linee omonime (dentarie) ma non corrispondenti (dentaria superiore e inferiore). L'obliqua sinistra (destra rispetto all'osservatore) di ogni quadrato, di qualunque grandezza sia, è bisettrice di angoli formati da linee omonime e corrispondenti (passa cioè per i punti nodali di croci omogenee), mentre l'obliqua o diagonale destra è bisettrice di angoli formati da linee omonime ma non corrispondenti (passa cioè per i punti nodali di croci omonime ma non omogenee) (cfr. Fig. 8). 8) Ciascuno dei 4 quadrati inclusi in un grande quadrato intermedio, come si disse, è diviso in 4 parti (in 4 quadrati medi) da una croce mediana (croce omogenea del meato - ved. retro), e ciascuno dei quadrati inclusi in un grande quadrato mediano è diviso in 4 parti da una croce intermedia (croce omogenea del fenomeno oculare). Invece ciascuno dei quadrati inclusi in un grande quadrato latero-intermedio o latero-mediano è diviso in 4 parti da una croce eterogenea meato-oculare (cfr. Fig. 8). 9) Ogni linea primaria, longitudinale o trasversale, di un grande quadrato, mediano o intermedio, ha scaglionati sul suo decorso, e precisamente in corrispondenza dei suoi incroci, punti nodali che raccolgono le linee assiali (5 di numero) di tutte le dita (con i loro fenomeni specifici). 10) Ogni linea iperestetica primaria o di I° ordine, longitudinale o trasversale del corpo, nel suo passaggio per un grande quadrato qualsiasi (di tipo mediano o intermedio, latero-mediano o latero-intermedio), assume punti molteplici di contatti eterogenei, ma un solo punto nodale di croce omogenea, cioè un solo punto di articolazione vera e propria, situato in una sede che è sempre eguale per ogni quadrato dello stesso tipo. 11) Su ogni linea primaria, longitudinale o trasversale, di un grande quadrato, sono scaglionati due punti che raccolgono fenomeni omonimi ma non corrispondenti (per esempio, un punto del fenomeno dentario inferiore e un punto del fenomeno dentario superiore) e che, si tratti di un quadrato mediano o intermedio, sono tanto più lontani fra loro quanto più eccentrica è la linea, e tanto più vicini quanto più sono prossimi alla grande croce centrale (mediana o intermedia) (cfr. Fig. 8). 12) Ogni grande quadrato rappresenta un'unità metamerica che è autonoma, e risulta nel contempo ingranato con tutti gli altri quadrati 29

corrispondenti, che si uniscono per iuxtapositione a coprire l'intera superficie del corpo. Perciò ogni grande segmento longitudinale del corpo (mediano o intermedio) è composto dalla sovrapposizione di altrettanti grandi quadrati mediani o intermedi, come ogni grande segmento trasversale (mediano o intermedio) è composto dall'allineamento in senso orizzontale di altrettanti grandi quadrati (mediani o intermedi). 13) In ogni grande quadrato, sia mediano che intermedio, resta conservata la funzione collettrice riservata, rispetto all'intero corpo, alla sua linea mediana nel senso antero-posteriore e quella alla sua linea laterale nel senso latero-laterale. Infatti, così la grande croce mediana o del meato in un grande quadrato intermedio, come la grande croce intermedia o dell'occhio in un grande quadrato mediano, raccolgono, lungo i loro punti nodali di articolazione, fenomeni omonimi e corrispondenti che sono funzione di linee situate nei due lati, e più precisamente sono proprie dell'emiserie longitudinale destra e di quella sinistra se si considera il braccio verticale della croce, e invece dell'emiserie inferiore e di quella superiore se si considera il braccio trasversale od orizzontale della croce stessa. 14) La superficie di ogni grande e di ogni piccolo quadrato (Fig. 9) o quadrato fondamentale, e rispettivamente l'estensione di ogni grande e di ogni piccolo segmento (grandi e piccoli metameri longitudinali e trasversali) sono proporzionali, in alcune regioni (per esempio, arti superiori) ma non in tutte (per esempio, tronco e arti inferiori), al volume del segmento corporeo. 15) Ogni grande quadrato (mediano, intermedio, latero-intermedio) possiede un'organizzazione funzionale perfettamente eguale a quella del suo corrispondente (numero e disposizione di linee, di contatti, di articolazioni, di quadrati, di punti, di croci ecc.). Trattasi di un'unità di misura, di un metamero tipico, autonomo e interdipendente nel medesimo tempo, che riassume in sé tutta l'architettura lineare e tutto l'edificio corporeo. Come ogni quadrato di una scacchiera, esso ci dà l'immagine rimpiccolita di tutta la scacchiera, e come il quadrato di un mosaico, fatto di quadrati eguali, ci dà l'immagine dell'intero mosaico. Direi che le informazioni basilari fin qui date, possono sicuramente bastare, sono cioè (a mio avviso) sufficientemente argomentate e ripetute per mettere chiunque nella condizione di intraprendere con serietà e successo la via della sperimentazione pratica (sicuramente la parte più stimolante) nel campo delle catene lineari. Per chi non fosse invece soddisfatto di questa mia esplicitazione, in fondo a questo volumetto c’è l’elenco di gran parte della bibliografia di Calligaris. Nel prossimo capitolo entreremo quindi, nel vivo del discorso e metteremo, finalmente in pratica, quello che si è scritto e letto fino ad ora. 30

31

L’ INDICE DEI RICORDI La linea longitudinale primaria o assiale del dito indice è la collettrice di tutte le memorie. Abbiamo già visto che l'assiale del dito indice (vedi. Figg. 1-2 e Fig. 10) e quella del secondo dito di un piede sono le linee della memoria, poichè la loro stimolazione, praticata con metodi speciali, evoca d'un tratto e automaticamente i più lontani ricordi. «Gli episodi più remoti e le scene più insignificanti, (così scrive il Calligaris) le rimembranze di un mondo che si credeva scomparso senza tracce superstiti si presentano come spiriti reduci e si affacciano come per incanto dalle finestre del passato che parevano chiuse per sempre ». Per ora atteniamoci a questo dato fondamentale e a questa nozione generale. Per render chiara la comprensione di quanto sto per esporre e per non confondere il lettore - già disorientato e perplesso per quello fin qui letto, trascuro volutamente (per ora) il prendere in considerazione anche le linee secondarie, decorrenti nella banda longitudinale mediana di queste due dita, linee che sono in rapporto non più con la memoria in genere, ma specialmente con le memorie sistematizzate, cioè con i ricordi particolari, come vedremo in seguito. Le linee primarie trasversali d'incrocio Nelle pagine precedenti anche con l’aiuto di diverse figure sulle linee iperestetiche del corpo viene già detto e ripetuto molte volte, che al sistema di linee iperestetiche longitudinali si oppone il sistema di linee iperestetiche trasversali (vedi anche Fig. 1 - 2), che come quelle, decorrono quasi parallele fra loro, alla distanza di 6-8-10 mm. Ora vediamo in dettaglio (Fig. 10) come queste linee iperestetiche trasversali siano funzionali al sistema di linee longitudinali (vedi anche Fig. 1 e pag. 10 - 11). Riporto per comodità di consultazione: Le linee trasversali si susseguono dall'alto in basso, cioè dalla radice dell'arto verso il suo estremo distale, nel seguente ordine: Linea trasversale N°. 1 = laterale del corpo (dissociazione mentale). » »! » 2 = assiale del pollice (amore). » »! » 3 = Ia interdigitale (oblio). » »! » 4 = assiale dell'indice (memoria). » »! » 5 = IIa interdigitale (odio). » »! » 6 = assiale del medio (associazione mentale). » »! » 7 = IIIa interdigitale (dolore). » »! » 8 = assiale dell'anulare (piacere). » »! » 9 = IVa interdigitale (calma e sonno). » »! » 10 = assiale del mignolo (emozione). » »! » 1 = laterale del corpo (dissociazione mentale, c.s.). Poi ricomincia la stessa ripetizione seriale. 32

a) Una carica trasversale strisciante e superficiale, meccanica o elettrica, dopo pochi minuti suscita un ricordo lontano in genere, perchè stimola il sistema lineare longitudinale della memoria, compreso nella banda assiale di questo dito (escludere dalla stimolazione le bande laterali L - L che dissociano il ricordo). 33

b) Una carica faradica leggera longitudinale. (idem come sopra) suscita sentimenti, non ricordi, corrispondenti al significato funzionale della linea e della banda trasversale aggredita. c). La carica elettrica (ricordate? puntata, stabile e leggera), praticata con lo spillo faradico, dei punti cruciali 1 - 10 - 9 - 8 - 7 - 6 - 5 - 4 - 3 - 2 - 1 evoca un ricordo lontano speciale, corrispondente al significato funzionale della linea primaria trasversale colpita, precisamente in 1 un ricordo frammentario, in 10 un ricordo emozionante, in 9 un ricordo di calma o di sonno, in 8 uno ricordo piacevole, in 7 un ricordo doloroso, in 6 un ricordo confuso, in 5 un ricordo di odio, in 4 un ricordo generale, in 3 un ricordo sfuggente, in 2 un ricordo amoroso, in 1 un ricordo frammentario, (idem come sopra). Segue quindi la ripetizione nello stesso ordine seriale, per tutta la lunghezza del corpo, dal capo ai piedi. Ad ognuno di questi riflessi cutaneo-psichici (cutaneo-mnesici) si contrappone il corrispondente riflesso psico-cutaneo, per effetto del quale ciascuno dei diversi ricordi sopra elencati, se viene volontariamente evocato dal soggetto, a sua volta sensibilizza il punto cruciale corrispondente, come risulta all’ operatore che può ricercarlo con lo spillo faradico. (Tavv. I - XX) e Figg. 3-4-5-6. Contemporaneo ad ogni riflesso cutaneo - mnemonico è quello cutaneo splancnico, dato dalla ripercussione su due visceri: uno è costante e primo a comparire, cioè quello dell'apparato sessuale, rappresentato dalla linea assiale dell'indice; l'altro si presenta in secondo tempo, ed è variabile a seconda della natura della linea primaria trasversale aggredita: 1) = Neurasse; 10) = Cuore; 9) = Apparato respiratorio; 8) = Pancreas; 7) = Milza; 6) = Rene; 5) = Fegato; 4) = Apparato sessuale; 3) = Apparato gastrico; 2) = Intestino; 1) = Neurasse, (idem come sopra). Soltanto per carica del punto cruciale N° 4 (linee degli organi sessuali e della memoria) risponde un solo apparato, vale a dire quello sessuale perché le due linee primarie d'incrocio sono omonime e corrispondenti, a seconda dei casi, e che incrociando le prime limitano altrettanti piccoli quadrati fondamentali (Fig. 10). (Confronta con le Fig. 7 e Fig. 2). A noi ci basta per ora sapere che ogni linea primaria e longitudinale del corpo, anzi ogni banda longitudinale, come abbiamo già visto (Figg. 1-10) costituita quindi dalla linea centrale primaria e dalle annesse linee secondarie, viene incrociata da altre linee primarie trasversali (ved. Fig. 10), anzi da altre bande trasversali, come le prime composte dalla linea centrale primaria e dalle annesse linee secondarie. 34

La linea assiale (o la banda assiale longitudinale) del dito indice, da sola evoca ricordi generali, in quanto stimola la memoria, mentre le linee trasversali che l'incrociano ininterrottamente, alla distanza di circa 1 cm. secondo un ordine seriale che ci è ormai noto dallo studio del grande quadrato fondamentale (Fig. 7-8-9) e che si ripete invariabilmente ad ogni 6-10 cm. per tutta la lunghezza del corpo, danno il loro tono, conferiscono la sfumatura al ricordo, cioè suscitano ricordi speciali (di amore, di odio, di piacere, di dolore ecc.) Si tratta dunque dell'associazione di due componenti del pensiero, della fusione di due correnti dello spirito, longitudinale l'una, trasversale l'altra, (la prima sempre predominante sulla seconda). Ad esempio: nel punto in cui s'incrocia la trasversale del dolore con la linea longitudinale (o banda assiale dell'indice) si produrrà come risultante, un ricordo doloroso. Appurato che la stimolazione leggera della linea assiale, o di tutta la banda, (Fig. 3-4-5) di un dito indice eccita la memoria in genere, e poiché la compressione superficiale, (per compressione s'intende una pressione leggerissima, praticamente solo un contatto, senza spingere, con il palmo delle mani o altro oggetto sagomato con la forma, di un viscere o di un suo segmento), richiama nella mente del soggetto in esame, quel sentimento (generale o speciale), che con quel viscere o con quel suo segmento è concatenato, (per la ormai arcinota legge delle catene splancno-psichiche di I°(viscere intero) e di II°(porzioni di viscere) ordine, (Tav. I-XX). Riporto alcune prove (che per conferma, potete effettuare anche voi) tra le migliaia! fatte dal Calligaris, con i risultati seguenti: a) Ricordi generali per carica meccanica, leggera, della banda assiale di un dito indice, associata alla compressione superficiale di un viscere. Stimolazione superficiale e ritmica praticata attraverso la linea assiale di un dito indice del soggetto con una punta metallica (non caricata elettricamente!): 1 + Compressione superficiale dell'intestino = Ricordo d'amore. 2+ " " del fegato = Ricordo di ira o di odio. 3+ " " della milza = Ricordo doloroso. 4+ " " del pancreas = Ricordo allegro. 5+ " " dei polmoni = Ricordo inerente alla calma o al sonno. 6+ " " del cuore = Ricordo emozionante. b) Ricordi speciali per carica meccanica leggera della banda assiale di un dito indice, associata alla compressione superficiale di un segmento viscerale. Intestino - Stimolazione leggera e ritmica praticata attraverso la linea assiale di un dito indice c. s.: 35

1 + Compressione superficiale (*) del duodeno = Ricordo di amore. sessuale. 2 + Compr. sup. del digiuno = Ricordo di amore familiare. 3 + Compr. sup. dell'ileo Ricordo di amore patriottico. 4 + Compr. sup. del cieco = Ricordo di amore umanitario o religioso. 5 + Compr, sup. del colon ascendente Ricordo di amore per la società. 6 + Compr. Sup. del colon trasverso Ricordo di amore per la natura. 7 + Compr. sup. del colon discendente = Ricordo di amore per l'arte. 8 + Compr. sup. del retto = Ricordo di amore per il lavoro. Fegato - Stimolazione leggera, c. s., praticata attraverso la banda assiale di un dito indice: 1 + Compressione superficiale del margine anteriore del fegato = Ricordo di odio per l'amor sessuale. 2 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la famiglia. 3 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la patria. 4 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra (colecisti!) = Ricordo di odio per l'umanità o per la religione. 5 + Compr., c. s., quattro dita trasverse più a destra (per escludere il segmento intermedio o collettore.) = Ricordo di odio per la società. 6 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per la natura. 7 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra = Ricordo di odio per l'arte, 8 + Compr., c. s., due dita trasverse più a destra, cioè sui margine posteriore del viscere = Ricordo di odio per il lavoro. Milza - Stimolazione leggera, c. s., praticata attraverso la banda assiale di un dito indice: 1 + Compressione superficiale del margine anteriore della milza = Ricordo di dolore in rapporto all'amore sessuale. 2 + Compr., c. s., un cm. al di dietro (**) = Ricordo di dolore familiare. 3 + Compr., c. s., un cm. al di dietro Ricordo di dolore patriottico. 4 + Compr,, c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore umanitario. 5 + Compr,, c. s., due cm. al di dietro = Ricordo di dolore per la società. 6 + Compr,, c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore per la natura. 7 + Compr., c. s., un cm. al di dietro = Ricordo di dolore nell'arte. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------

(*) In tutte queste ricerche le ripercussioni sono bilaterali, cioè avvengono nelle due metà del corpo, però, prevalentemente omolaterali in modo che quando gli organi sono pari (reni, polmoni), la risposta e sempre più viva sul lato della carica. (**) Quando studieremo in seguito, le catene chironervose, impareremo che la carica leggera della linea secondaria inferiore della banda laterale del corpo siccome è la linea delle radici e dei nervi periferici, affina la sensibilità di tutto il corpo.

36

8 + Compr., c. s., un cm. al di dietro, cioè sul margine posteriore del viscere = Ricordo di dolore per il lavoro. Pancreas - Stimolazione, c. s., attraverso la banda assiale di un dito indice: 1 + Compressione superficiale del margine destro della testa del pancreas = Ricordo di piacere sessuale. 2 + Compr., c. s., due centimetri a sinistra = Ricordo di piacere familiare. 3 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere patriottico. 4 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere umanitario o religioso. 5 + Compr., c. s., quattro (*) cm. a sinistra = Ricordo di piacere per la società (**). 7 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere per l'arte (o nell'arte). 8 + Compr., c. s., due cm. a sinistra = Ricordo di piacere per il lavoro (o nel lavoro). Cuore - Stimolazione, c. s., attraverso la banda assiale di un dito indice: 1 + Compressione superficiale del margine sinistro del cuore = Ricordo di emozione sessuale. 2 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione familiare. 3 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozioni patriottica. 4 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per la patria o religiosa. 5 + Compr., c. s., due cm. più a destra = Ricordo di emozione per la società. 6 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per la natura. 7 + Compr., c. s., un cm. più a destra = Ricordo di emozione per l'arte (***). 8 + Compr., c. s., un cm. più a destra, cioè sul margine destro del cuore = Ricordo di emozione per il lavoro. (Negli esperimenti sul cuore è consigliabile impegnare il mignolo della mano sinistra e, in quelli sul fegato la IIa banda interdigitale di destra, perché, le ripercussioni delle catene lineari sono bilaterali, ma prevalentemente omolaterali). Per la stessa ragione, negli esperimenti sulla milza è preferibile operare sulla IIIa banda interdigitale della mano sinistra.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

(*) La prova rende iperestetica la banda assiale del pollice e ipoestetica la IIa banda interdigitale. (**) La prova rende iperestetica la banda assiale dell'indice e ipoestetica la Ia banda interdigitale. (***) La prova rende iperestetica la IVa banda interdigitale e ipoestetica quella assiale del mignolo.

37

Ho fin qui brevemente riportato, (più per un dato statistico, che per una qualche possibilità di essere veramente applicata dai ricercatori, su larga scala e per ragioni che è facile immaginare, mi riferisco alla tecnica della "compressione dei visceri"), con le già compiute e approfondite ricerche di Calligaris, (consultate le note bibliografiche di suoi precedenti volumi in fondo a queste pagine). Però ora, sappiamo anche, che questa è solo una delle tante strade possibili per suscitare un dato sentimento nell'animo umano (di amore, di odio, di piacere ecc.) non occorre caricare, (leggermente) la concatenata banda cutanea, (rispettivamente l'assiale dei pollice, la IIa o la IIIa interdigitale, l'assiale dell'anulare ecc.), e non c'è nemmeno bisogno di comprimere (superficialmente) i visceri vincolati (rispettivamente l'intestino, il fegato, la milza, il pancreas, ecc.), ma è sufficiente che il soggetto dell'esperimento s'immerga, ad occhi chiusi, per alcuni minuti, nella contemplazione mentale di un determinato viscere ("autorappresentazione", consultare le Tav. I-XX). Ebbene, per la stessa ragione, allo scopo di evocare nel suo cervello, automaticamente e improvvisamente, un lontano ricordo, non è affatto indispensabile ch'egli venga sottoposto alla carica (meccanica o elettrica ma leggera) della banda assiale di un dito indice o alla compressione superficiale, come abbiamo più dietro detto, dei suoi organi genitali, ma basta che ad occhi chiusi, si rappresenti l'immagine di questi ultimi con attenzione, per alcuni minuti, davanti agli occhi della sua mente. Riporto anche in quest'occasione qualche esempio, a dimostrazione del fatto che: se l'autorappresentazione (*) degli organi della memoria viene contemporaneamente associata con quella di qualsiasi altro segmento viscerale, il ricordo porta a galla un episodio inerente a quel particolare sentimento che è concatenato con quella parte del viscere contemplata, secondo la legge delle catene splancno-psichiche di II° ordine. (Tav. I-XX) Ricorro a degli esempi. Autorappresentazione isolata e generale degli organi sessuali. Se un soggetto d'esperimento sta seduto o in piedi, mantenendo gli occhi chiusi e rappresentandosi l'immagine dei propri organi sessuali, dopo alcuni minuti (5 - 15) vede spuntare d'un tratto un lontano ricordo. Autorappresentazione parziale degli organi sessuali, dell'uretra e della vescica urinaria. 1. Autorappresentazione della vescica urinaria: Ricordo d'amore sessuale. 2. Autorappr. dell'uretra: Ricordo familiare. 3. Autorappr. dei testicoli (delle ovaie nella donna): Ricordo patriottico ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

(*) In questi esperimenti, basta che il ricercatore faccia trascorrere lentamente e superficialmente il suo dito attraverso i diversi segmenti del viscere. Quando arriva in contatto col segmento antagonista, il riflesso si stabilisce automaticamente ed è il soggetto quello che denuncia al ricercatore il giusto punto di arresto.

38

4. Autorappr. dei condotti deferenti (delle trombe nella donna): Ricordo umanitario o religioso. 5. Autorappr. dell'asta virile in corrispondenza della sua radice e dell'utricolo prostatico (dell'utero nella donna): Ricordo di società. 6. Autorappr. dell'asta virile pochi cm. al di sotto della sua radice (della vagina nella donna): Ricordo di natura. 7. Autorappr. dell'asta virile pochi cm, al di sotto del segmento precedente, cioè di quello soprastante al glande (della clitoride nella donna): Ricordo d'arte. 8. Autorappr. del glande (della vulva nella donna): Ricordo di lavoro. Autorap presentazione degli organi sessuali associata con quella di un altro viscere 1. Autorappr. degli organi sessuali e dell'intestino: Ricordo d'amore. 2. Autorappr. degli organi sessuali e del fegato: Ricordo di odio. 3. Autorappr. degli organi sessuali e della milza: Ricordo doloroso. 4. Autorappr. degli organi sessuali e del pancreas: Ricordo allegro. Autorappresentazione degli organi sessuali associata con quella di un altro segmento viscerale. 1. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del duodeno ricordo di amore sessuale; + quella del digiuno = ricordo di amore familiare; + quella dell'ileo = ricordo di amore patriottico; ecc. (ved. retro la compressione). 2. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine anteriore del fegato = ricordo di odio per l'amore sessuale; + quella della vescichetta biliare = ricordo di odio per l'umanità o per la religione; ecc. (ved. retro la compressione). 3. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine anteriore della milza = ricordo di dolore in rapporto all'amore sessuale; + quella del margine posteriore del viscere = ricordo di dolore per il lavoro; ecc. (ved. retro la compressione). 4. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine destro della testa del pancreas = ricordo di piacere sessuale; + quella dell'apice della coda ricordo di piacere per il lavoro; ecc. 5. Autorappresentazione degli organi sessuali + quella del margine sinistro del cuore = ricordo di emozione sessuale; + quella del margine destro del viscere = ricordo di emozione per il lavoro; ecc. Questi esempi, riflettono la realtà di fenomeni registrati dal Calligaris, è naturale che sia più agevole il compito precedente, che consiste nell'evocare questo o quel ricordo con la compressione fisica, anziché con la rappresentazione psichica di questi visceri o di alcuni loro segmenti. 39

Aggiungo qui che quest'ultimo esperimento (autorappresentazione) comporta difficoltà non sempre, non facilmente, e non da tutti superabili. A me basta dire che il fenomeno, è determinabile e verificabile, cioè che anche quest'ultimo metodo è sufficiente da solo a richiamare, per un complicatissimo gioco di associazioni (riflesso psico-psichico o intrapsichico), il ricordo prestabilito, che può con opportune tecniche che qui sotto descrivo essere invece “inibito”. La paralisi nel dito indice e della Ia banda interdigitale Qui e là in questo volume, ho detto (e come meglio verrà dimostrato con la pratica sperimentale), che stimoli leggeri, cioè cariche adeguate (cutanee e psichiche), oppure compressioni superficiali di un viscere sono eccitanti mentre invece stimoli intensi oppure compressioni profonde riescono paralizzanti. Su questa legge fondamentale si fondano gli esperimenti di Calligaris, dei quali qui sotto farò breve cenno. 1. Una carica intensa (meccanica o elettrica) della linea primaria o dell'annessa banda assiale di un dito indice, abolisce i ricordi in genere, invece, quella isolata delle linee secondarie, (punta metallica, spillo faradico) abolisce i ricordi speciali. 2. Idem per una carica leggera della linea primaria o dell'annessa Ia banda interdigitale (banda dell'oblio) e per quella isolata delle sue linee secondarie (ved. il capitolo, "Gli antagonismi"). La paralisi nell'apparato sessuale e in quello gastrico 1. Idem (c.s.) per compressione profonda degli organi sessuali e dei loro diversi segmenti. 2. Idem (c.s.) per compressione superficiale dell'apparato gastrico e dei suoi diversi segmenti (antagonista). La paralisi nel cervello (inibizione dell'autorappresentazione). 1. Idem per un'autorappresentazione normale, moderata, dell'apparato gastrico e dei suoi diversi segmenti (antagonista). 2. Idem per un'autorappresentazione molto viva, esagerata e forzata degli organi sessuali e dei loro diversi segmenti (*) Per es., un'autorappresentazione forzata delle tube di Falloppio, paralizza ricordi umanitari e religiosi, quella dell'utero paralizza i ricordi di società, quella degli organi genitali esterni paralizza i ricordi di lavoro (**) ecc. L'autorappresentazione normale della vescica urinaria richiama un ricordo d'amore sessuale e quella delle ovaie richiama un ricordo patriottico mentre l'autorappresentazione forzata degli stessi segmenti viscerali fa dileguare il concatenato e già spuntato ricordo. (***) 40

La paralisi massima dei ricordi da cariche associate Il ricordo viene bloccato completamente, cioè la sua paralisi è massima completa, assoluta, se si associa: 1°. La carica intensa della linea della memoria (primaria o secondaria). 2°. La carica leggera della linea dell'oblio (primaria o secondaria, per la legge degli antagonismi). 3°. La compressione profonda degli organi sessuali (nella loro totalità o in un loro segmento). 4°. La compressione superficiale dell'apparato gastrico nella sua totalità, o in un suo segmento, (antagonista). 5°. L'autorappresentazione normale dell'apparato gastrico (antagonista) o quella forzata, esagerata, dell'apparato sessuale (nella loro totalità o in un loro segmento). (****)

---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) Se la compressione è profonda, energica e protratta per qualche minuto, si può dire che il sentimento resta completamente paralizzato, in modo che il soggetto non è più nemmeno in grado di concepirlo nella sua mente. (**) Fondandoci sul gioco degli antagonismi, gli stessi risultati si possono ottenere per altre vie. Per es.: Il pudore aumenta per compressione profonda dei polmoni, nonché della metà inferiore del rene, e invece diminuisce per compressione superficiale di queste regioni; la curiosità aumenta per compressione profonda del cuore, nonché del naso, laringe, della trachea, dei bronchi, e diminuisce per compressione superficiale di queste regioni; la rassegnazione aumenta per compressione profonda della metà destra del pancreas, nonché della metà posteriore della milza, e diminuisce per compressione superficiale di queste regioni. Con l'aiuto di questi esempi il ricercatore potrà istituire i suoi esperimenti sopra qualsiasi altro sentimento vincolato con due emiserie lineari vicine (ved. retro). (***) Compressione del cranio con le palme delle due mani, o meglio con una tela o una cuffia priva di legacci, ma leggermente e uniformemente compressa. (****) In tutte queste ricerche è necessario che gli stimoli siano di eguale intensità, senza prevalenze. Lo stesso avvertimento deve valere per le cariche elettriche portate su due linee secondarie con gli spilli faradici.

41

I RICORDI ALLA PORTATA DI TUTTI

Abbiamo già visto che l'eccitazione meccanica o elettrica della banda assiale di un dito indice, associata a quella di un altro dito o di una banda interdigitale, evoca un ricordo che assume la tinta propria della seconda banda, (che è combinata con la prima, ricordo d'amore, di odio, di dolore ecc.) . In una sua pubblicazione, il Calligaris stimolando nello stesso tempo la banda assiale dell'indice (memoria) e quella dell'anulare (piacere) di un soggetto, con la punta dell'unghia di un suo dito, (prova dell'unghia) richiamò alla memoria dello stesso, un ricordo piacevole. Ancora, un’ulteriore approccio, fatto da lui: "Ho pensato di provare se un ricordo qualsiasi si potesse eventualmente richiamare, anziché con la nota carica meccanica o elettrica, d'altronde facili, della banda o della linea assiale di un dito indice, con la semplice compressione della banda stessa vale a dire premendo leggermente per alcuni minuti (5-15) il polpastrello del medesimo dito, sopra un tavolo o contro un muro. L'esperimento diede risultati positivi. Impadronitomi del nuovo e semplicissimo metodo, ho tentato le prove associate, facendo comprimere ad un soggetto, leggermente e contemporaneamente, il polpastrello di 2 o 3 dita, con combinazioni diverse, senza mai escludere l'intervento del dito indice nell'esperienza." Questo è il nuovo metodo che va ad aggiungersi agli altri già noti: un'ulteriore prova a sostegno dell'esistenza delle catene lineari. Vediamolo in dettaglio. Disarmante nella sua semplicità esecutiva, quanto efficace e potente nell'effetto. Non occorre spendere altre parole per descriverlo, il soggetto deve solo appoggiare debolmente il polpastrello di un dito indice sopra un piano solido, comprimendone leggermente il centro e stando ben attento, a non toccare i margini o l'apice (ved. Figg. 12 e 13), perché potrebbe venire caricata inavvertitamente, anche la banda laterale del corpo che, come ormai sappiamo, per la sua funzione dissociatrice disgregherebbe e ostacolerebbe il ricordo. Il tempo della pressione necessaria per la riviviscenza del ricordo che, è sempre automatica e fulminea, varia generalmente, in questo tipo di prove fra 5 e 10 m'. Se in qualche caso ne occorressero 15 o se in qualche altro, la prova è nulla, guardatevi bene dal negare il fenomeno, perchè la difficoltà in realtà non è solo quella sopra detta, ve n’è un’altra: una compressione troppo energica del polpastrello, dà effetti opposti, poiché, come sappiamo invece di potenziare il ricordo, favorisce l'oblio (effetto antagonista). La combinazione di questi due effetti negativi (sconfinamento nella banda laterale e troppa pressione sul polpastrello), sono micidiali per la buona riuscita dell’esperimento, niente di impossibile comunque, basta solo 42

armarsi di pazienza e non gettare la spugna al primo insuccesso, il cammino della ricerca è scivoloso e pieno di buche, è normale ogni tanto cadere. Fig. 13 - Ricordo d’amore Compressione superficiale sopra un piano solido, della linea assiale del dito indice (memoria), associata, in secondo tempo, a quella del pollice (amore)= ricordo d'amore (in senso lato), se la compressione delle due dita è contemporanea, ma quella del pollice prevale su quella dell'indice, può spuntare invece, l'amore dei ricordi.(Autoricerca).

Fig. 14 - Ricordo piacevole Compressione superficiale, sopra un piano solido, della banda assiale del dito indice (memoria), associata, in un secondo tempo, a quella dell'anulare (ricordo+piacere) = ricordo piacevole. Se la compressione delle due dita è contemporanea, e quella dell'anulare prevale su quella dell'indice, può insorgere il piacere dei ricordi in genere. (Autoricerca).

Il Calligaris, non pago di questo risultato, andò ancora oltre, ecco cosa scrive, a proposito di questi ulteriori esperimenti: “ Per logica deduzione delle cose, pensai che questi esperimenti, che pur sono di una semplicità estrema, fossero ancor suscettibili di semplificazione, sostituendo al piano solido, (tavolo, muro ecc.) la leggera pressione esercitata dal soggetto stesso (auto-ricerca) sopra il polpastrello dell'indice di una sua mano da un altro dito della mano opposta.” Ed ecco i suoi risultati: Esperimento N° 1. - La debole compressione del polpastrello del dito indice di una mano, praticata per circa 10 m'. sul polpastrello del dito pollice dell'altra mano, ha suscitato nel soggetto, improvvisamente, un lontano ricordo d'amore. 43

Esperimento N. 2. Se l'indice di una mano viene mantenuto legger mente compresso dalil soggetto per alcuni minuti (sempre in corrispondenza dell'ultima falange, cioè di quella ungueale) fra l'indice e il pollice dell'altra mano, spunta egualmente un ricordo d'amore. Esperimento N. 3. Se il pollice di una mano viene mantenuto leggermente compresso dalil soggetto, per alcuni minuti (5-10-15), fra l'indice e il pollice dell'altra mano, spunta egualmente un ricordo d'amore. Esperimento N. 4. Se l'indice di una mano viene mantenuto leggermente compresso sopra il polpastrello dell'anulare o del mignolo dell'altra mano, spunta improvvisamente un ricordo piacevole nel primo, e un ricordo emozionante e pauroso nel secondo caso (ved. Fig. 15). Esperimento N. 5. Se la IIa o la IIIa membrana interdigitale viene leggermente compressa dalil soggetto per alcuni minuti, spunta improvvisamente un ricordo di odio nel primo, e un ricordo di dolore nel secondo caso (ved. Fig. 16). Esperimento N. 6. Se la IIa o la IIIa membrana interdigitale di una mano viene leggermente compressa dal soggetto per alcuni minuti, fra il pollice e l'indice dell'altra mano, spunta improvvisamente un ricordo d'amore con odio nel primo, e un ricordo d'amore doloroso nel secondo caso. (Fig. 16). Queste prove con la compressione (superficiale) riescono generalmente positive e dimostrative, non c'è dubbio però che sono inesatte e imperfette in quanto i loro risultati non sono semplici ma complessi, non sono cioè puri. Quando saremo più avanti in questi studi, impareremo che la compressione di una qualsiasi parte del corpo umano non suscita soltanto nella sfera psichica quella risposta o reazione che è inerente alla pelle per sé stante, ma finanche agli apparati nervosi che vi sono contenuti e a tutti i tessuti e i sistemi sottostanti (muscoli, tendini, ossa, vasi sanguigni, vasi linfatici, ghiandole ecc.), nonché a quello che sta in rapporto con le funzioni motorie (volontarie o involontarie) e con quelle sensitive (coscienti o incoscienti) che vengono in diversa misura impegnate nell'esperimento. Oltre a ciò, bisogna sapere che le numerose complicazioni dei fenomeni e la complessità enorme del problema vengono qui accresciute da quei riflessi cutaneo-psichici, che invece di essere funzione delle linee longitudinali sono in rapporto con quelle trasversali e specialmente con quelle oblique, il cui studio resta ancora da iniziare. Oggi non escludiamo per es., che i fenomeni suesposti e determinati dalla carica isolata delle emiserie lineari, o quelli prodotti dalla stimolazione di un piccolo quadrato o di un piccolissimo punto cruciale siano da addebitarsi (e non si sa in quanta parte) alla risposta dei compresi sistemi lineari obliqui, il cui studio ci riserva ben maggiori meraviglie. 44

Noi, per oggi dobbiamo limitarci semplicemente a constatare e a denunciare i fatti. I tempi si preparano, ma non sono ancor maturi per le interpretazioni. Comunque sia, in scienza questo è sempre stato e sempre dovrà essere l'ordine logico di svolgimento e di progressione: dal più semplice al più complesso. (*) Fig. 15 - Ricordo emozionante Compressione superficiale della banda assiale del dito indice (memoria) di una mano contro la banda assiale del dito mignolo (emozione) dell'altra mano = ricordo emozionante. Se nella prova riuscisse prevalente la carica della banda assiale del mignolo (emozione), anziché quella della banda assiale dell'indice (memoria), lo spirito del soggetto sarà mosso dall'emozione dei ricordi. (Autoricerca).

Fig. 16 - Ricordo doloroso Compressione superficiale della banda assiale del dito indice (memoria) di una mano contro la IIIa banda interdigitale (dolore) dell'altra mano = ricordo doloroso. Se nell'esperimento riuscisse prevalente la carica della IIIa banda interdigitale (dolore), anziché quella della banda assiale dell'indice (memoria), sorgerà, nella mente del soggetto, il dolore dei ricordi. (Autoricerca). ---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) Tutti questi esperimenti sono delicatissimi, non privi di difficoltà e non esenti da imperfezioni o da errori, che spesso sfuggono al soggetto, perché egli non vede tutti gli anelli della magica catena. Sappiate comunque che è possibile ottenere, questi risultati, in condizioni favorevoli, ma non illudetevi pensando che l'indagine sia così semplice come vi può apparire contemplando queste figure. Incominciamo col dire, anzi col ripetere, che se per es. il soggetto è stanco, se compie degli sforzi di contrazione delle altre dita non impegnate della mano, se sta

45

La carica associata di un dito indice e un viscere Poiché una debole compressione del polpastrello di un dito indice esercitata sopra un piano solido, risveglia quindi un ricordo in quanto carica la sua banda assiale, vale a dire stimola la funzione mnesica, lo stesso effetto si dovrebbe ottenere se il dito stesso viene leggermente compresso contro una parte del corpo. Essendo poi provato che se un viscere è sottoposto a debole compressione per alcuni minuti risveglia, nel cervello del soggetto, quel sentimento speciale che allo stesso viscere è inerente per la legge delle catene splancno-psichiche (ved. Tav. I-XX), il corollario ne scaturiva naturale: la

---------------------------------------------------------------------------------------------------in piedi o seduto, se il suo corpo assume un atteggiamento piuttosto che un altro, se il piano solido su cui appoggia le dita ha una temperatura e ha un colore che rappresentano un elemento antagonista del sentimento che deve nascere, se il suo spirito, durante l'esperimento, è disorientato per una via diversa ecc., tutto ciò è sufficiente per ostacolare, per perturbare o impedire gli effetti della carica. Le dita debbono essere appoggiate leggermente (non compresse!) sul piano solido, e pare che il riflesso cutaneo-psichico si produca più facilmente se invece di comprimere soltanto un segmento delle dita, come risulta dalle figure, venga superficialmente compressa la banda (per es. quella dell'indice) in tutta la sua lunghezza. Resta così annullato anche l'effetto speciale delle bande trasversali. Se per es. s'intende evocare realmente un ricordo d'amore e non già l'amore dei ricordi (ved. retro), sarebbe consigliabile di far precedere per qualche minuto, la carica della banda assiale dell'indice (Memoria) a quella della carica assiale del pollice (Amore), per lasciare la prevalenza alla prima (Ricordi).

46

compressione leggera del polpastrello di un dito indice esercitata per qualche tempo dal soggetto stesso sopra un suo viscere (auto-ricerca), anzi sulla sua corrispondente area cutanea, deve evocare un ricordo collegato con il sentimento di quel viscere. L'esperimento ha dimostrato i buoni fondamenti della supposizione, basta perciò che l'esaminando spinga debolmente il polpastrello di un suo dito indice, per (5-15 m1.), sopra l'area cutanea di un suo organo interno, con l'avvertenza, (ormai arcinota), di risparmiare dalla compressione l'apice e la banda laterale del dito stesso, che, se eccitata tende a produrre la disgregazione del ricordo, e a rendere nullo l’esperimento. Il Calligaris aggiunge: Secondo alcuni soggetti d'esperimento, la rimembranza si presenterebbe ancor più facilmente con questo metodo che con quello prima descritto, della compressione del polpastrello dell'indice sopra un piano solido estraneo al corpo. Devesi ancora avvertire che, in questa nuova ricerca combinata, siccome il polpastrello del dito indice aggredisce soltanto un segmento del viscere il ricordo che ne nasce, oltre che assumere la tinta generale del viscere impegnato (amorosa per l'intestino, adirata o odiosa per il fegato, dolorosa per la milza, piacevole per il pancreas, emozionante per il cuore), assume nel contempo anche quella tinta speciale che è inerente al segmento viscerale direttamente compresso, secondo la legge dei riflessi splancnopsichici (Ved. Tav. X - XX) segmentari (in rapporto cioè al sentimento sessuale, familiare patriottico, umanitario, per la società, per la natura, per l'arte, per il lavoro ecc.).

Fig. 17 - Ricordo di un'emozione familiare. La compressione superficiale della banda assiale di un dito indice eccita (come sappiamo), la memoria in genere e quella del segmento cardiaco longitudinale N. 2, situato circa 2 cm. a destra del margine sinistro del cuore suscita una emozione che sta in rapporto con la famiglia. Le due componenti, associandosi nel cervello del soggetto, evocano il ricordo di un'emozione familiare, da lui realmente avuta nel corso della sua vita passata. (Autoricerca).

47

Fig. 18 - Ricordo di un dolore patriottico. Idem come in fig. 17, con la differenza che nel segmento splenico longitudinale N. 3, situato circa 3 cm. al di dietro del margine anteriore della milza, è rappresentato il dolore in rapporto alla patria, che, associandosi c. s. all'accensione della memoria, evoca nelil soggetto il ricordo di un dolore patriottico da lui realmente sofferto durante la sua trascorsa esistenza. (Autoricerca). Esperimento N. 1. Autoricerca. Debolissima compressione del polpastrello del dito indice della mano destra (*) praticata per circa 10 m'. sulla regione cardiaca= Ricordo emozionante. Il ricordo evocato riguarda vicende di famiglia, perché la compressione caduta, per caso, verso il margine sinistro del cuore. (ved. Fig. 17). Esperimento N. 2. Autoricerca. Debolissima compressione del polpastrello del dito indice della mano destra, praticata c. s,, sulla regione epatica = Ricordo di odio. Tale ricordo riguarda l'umanità, perché la compressione è caduta, per caso in corrispondenza del segmento epatico che comprende la colecisti. Esperimento N. 3. Autoricerca. Compressione c. s., sulla regione splenica = Ricordo doloroso. Il ricordo ha attinenza con la patria, perché la compressione è caduta, per caso, in corrispondenza del segmento N. 3 (ved. Fig. 18). Esperimento N. 4. Autoricerca. Compressione c. s . (**) sulla regione intestinale = Ricordo d'amore. ---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) In queste prove, che non sono affatto facili, se il soggetto si stanca nel comprimere a lungo, ma sempre leggermente, lo stesso dito indice sopra un'area viscerale può, dopo qualche tempo, sostituirvi l'altro dito omonimo. (**) Invece di appoggiare sul proprio corpo soltanto il polpastrello del dito indice sarebbe meglio appoggiarvi tutta la banda assiale del dito stesso.

48

Il ricordo sta in rapporto con un panorama naturale, perché la compressione è caduta sull'area cutanea addominale soprastante al colon trasverso. Invece, la compressione dello stomaco, alla quale venne dopo qualche minuto associata quella (sempre leggera) degli organi sessuali, le diede l'oblio dei ricordi. (Provò un senso spiacevole come di« condensamento cerebrale », senza nascita del ricordo). La prova del ricordo e la lettura del pensiero 1. S'invita l'esaminando a rappresentarsi un viscere del proprio corpo (ved. retro) e si carica la linea assiale di un suo dito indice (carica meccanica o elettrica). Il ricordo che spunta dopo alcuni minuti ha il colorito di quel sentimento (amoroso, odioso, doloroso, piacevole ecc.) che è concatenato col viscere contemplato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità di dire a quale viscere egli pensava. Esperimento N° 1. Si ricordò della paura provata da bambino per un cane. Pensava al cuore (esatto). 2. S'invita l'esaminando a rappresentarsi un determinato segmento viscerale (dell'intestino - margine anteriore del fegato, margine posteriore, cistifellea - margine anteriore o posteriore della milza - margine della testa del pancreas o suo estremo caudale - naso, laringe, trachea, bronchi, apici polmonari - margine destro o margine sinistro del cuore ecc.) e contemporaneamente si carica c. s. la linea assiale di un suo dito indice. Il ricordo che si presenta è in relazione con il sentimento speciale (sessuale, familiare, patriottico ecc.) concatenato con quel segmento viscerale contemplato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità di dire a qual segmento viscerale egli pensava. (Esperimento laborioso). Esperimento N° 1. Si ricordò dell'ira con cui sospingeva la folla per entrare in un circo. Pensava alla vescichetta biliare (esatto). Esperimento N° 2. Gli si presentò un ricordo di amore sessuale. Pensava al duodeno (esatto). 3. S'invita il soggetto a rappresentarsi un determinato colore (tinta pallida, rosa o celeste; grigio; rosso vivo; viola; rosso cupo a chiazze) e contemporaneamente si carica c. s. la linea assiale di un suo dito indice. Il ricordo che spunta dopo alcuni minuti ha il colorito di quel sentimento che è concatenato con la banda cutanea longitudinale (assiale o digitale di 49

una mano), offrendo così al ricercatore la possibilità di dire a quale colore egli pensava. Esperimento N° 1. Spuntò un ricordo emozionante. Pensava ad un colore rosso cupo (esatto). Esperimento N° 2. Ricordo amoroso. Pensava a tinte pallide (esatto). Esperimento N° 3. Ricordo di odio. Pensava ad un color rosso vivo (esatto). 4. S'invita l'esaminando a rivolgere nella sua mente un pensiero chiaro preciso, schematico, ma di una tinta decisa (amorosa, odiosa, dolorosa allegra, paurosa ecc.) e contemporaneamente si carica la linea assiale di un suo dito indice. Il ricordo che nasce dopo alcuni minuti sta in rapporto col pensiero alimentato dal soggetto, offrendo così all’operatore la possibilità di rivelare approssimativamente la natura del suo pensiero. Esperimento N° 1. Ricordo doloroso. Aveva pensieri melanconici. (esatto). Le fasi del ricordo Quando si tratta di un ricordo, come quando trattasi della nascita di un determinato sentimento (di amore, di odio, di piacere ecc.) per la carica della corrispondente banda o linea cutanea primaria (assiale di un dito o interdigitale) o per la compressione adeguata del viscere concatenato l'operazione mentale si svolge secondo una successione sempre eguale passa per fasi predestinate, seguendo un ordine di comparsa prestabilito. Ia Fase di orientamento (il pensiero va avvicinandosi al bersaglio). IIa Fase dei movimenti automatici (si presenta qualche movimento involontario, appena abbozzato, inerente al pensiero o al sentimento che sta per spuntare). IIIa Fase della fisionomia e della mimica (la fisionomia si atteggia al sentimento che sta per sorgere: di amore, di odio, di dolore, di piacere, di paura ecc.). IVa Fase della componente fisica (si presentano quelle sensazioni, tattili termiche, dolorifiche, sensoriali ecc., che accompagnarono nel lontano passato l'episodio che sta per ripresentarsi alla mente). 50

Va Fase della componente psichica (vengono richiamati i sentimenti provati in quel momento). Va Fase delle immagini associative (che possono comparire anche nel I° periodo, ma meno chiare e meno complete di quelle che insorgono in questa fase finale) e polarizzazione del ricordo. Il rinforzo della memoria con le cariche associate Poiché la carica leggera (meccanica o elettrica) della banda assiale di un dito indice (o della sua linea longitudinale primaria) ravviva la memoria richiamando i ricordi (come la compressione superficiale del polpastrello del dito sopra un piano solido), e poiché lo stesso risultato si ottiene con la debole compressione degli organi sessuali oppure con l'autorappresentazione normale di questi (ved. retro) ecc., ho pensato di ricercare se associando contemporaneamente tutte queste cariche, vale a dire eccitando il sistema mnemonico per diverse vie, la riviviscenza del ricordo ne riuscisse facilitata e questo spuntasse più prontamente. I risultati dell'indagine furono positivi. Esperimento N. 1. Carica leggera meccanica (strisciamento con una punta metallica) della banda assiale di un dito indice (o compressione leggera del suo polpastrello sopra un piano solido) + compressione leggera degli organi sessuali: un ricordo lontanissimo d'infanzia è spuntato improvvisamente dopo un minuto. Esperimento N. 2. Carica leggera c. s. della banda assiale di un dito indice + autorappresentazione mentale degli organi sessuali: un ricordo lontano si è presentato dopo due minuti, ma la riviviscenza fu più rapida nel caso precedente. Esperimento N. 3. In un altro esperimento ho associato tutte le cariche Sopra elencate: stimolazione leggera della banda assiale del dito (o compressine debole del suo polpastrello sopra un tavolo) + compressione leggera degli organi sessuali + autorappresentazione mentale degli stessi. (102) Per di più ho unita la compressione profonda dello stomaco (la paralisi dell'oblio suscita la memoria! - ved. retro) ed ho posto in opera tutti quegli altri artifici secondari che per via sensoriale, secondo le mie ultime indagini, concorrerebbero al ravvivamento della memoria, che è quanto dire: Contemplazione di colore bianco, audizione di suoni argentini annusamento di profumi tenui, applicazione sulla superficie del corpo di contatti ruvidi e leggermente freddi (*) ---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) Quando si prenderanno in esame le catene chironervose si dovrà aggiungere al viscere anche un determinato segmento del sistema nervoso. S’imparerà, ad es., che con l'intestino è connessa la cortex cerebri; con lo stomaco la subcortex superior; con la memoria, cioè con l'apparato sessuale, la subcortex inferior; con il fegato la

51

basis cerebri; con la milza il midollo cervicale; con il pancreas il midollo dorsale; con i polmoni il midollo lombosacrale; con il cuore sono connesse le radici e sono vincolati i nervi periferici.

Tirando contemporaneamente tutti questi fili, caricando tutte queste molle liberando nello stesso tempo tutte queste correnti centro-petali, per certo il ricordo viene disseppellito più facilmente ed evocato più rapidamente. Mi parve però che l'esperimento più semplice e più dimostrativo resti sempre quello sopra catalogato al N° 1. Quanto qui si dice per la memoria deve valere naturalmente per il rinforzo di tutti i diversi sentimenti rappresentati nelle altre bande longitudinali della mano. (Calligaris) E' per es. evidente che la nascita di un sentimento amoroso in genere verrà facilitata se alla carica leggera della banda assiale del dito pollice si associa quella degli altri elementi corporei che sono inseriti nel sistema dell'amore (per es. l'intestino), nonché la carica energica dei segmenti corporei antagonistici (per es. del fegato); che un sentimento di ira o di odio spunterà più facilmente se alla carica leggera della IIa banda interdigitale si associa quella analoga del fegato, nonché la carica energica del viscere antagonista (intestino); che un sentimento di piacere si farà strada più velocemente se alla carica leggera della banda assiale di un dito anulare si associa la compressione superficiale del pancreas, nonché quella profonda della milza; che un sentimento di dolore sarà più accentuato se alla carica leggera della IIIa banda interdigitale si associa la compressione superficiale della milza, nonché quella profonda del pancreas, e via dicendo. Le rappresentanze cutanee e quelle viscerali di un sentimento, se combinate, naturalmente intensificano il sentimento stesso.

I ricordi più remoti Il primo fatto che mi ha colpito nelle mie ricerche sulla stimolazione della linea assiale di un dito indice, linea delle cui meraviglie sono specialmente entusiasta, non so per qual predilezione, consiste nella lontananza del ricordo, che, per regola generale, riguarda i primi anni di vita (infanzia e fanciullezza). Molte volte, infatti, la scena che si presentava, fulminea impensata e inaspettata agli occhi della mente del soggetto, con dettagli particolareggiati e con quadri precisi, poté venir documentata e localizzata nel tempo remoto soltanto attraverso la testimonianza dei familiari. Questo solo dice, più che ricordi, sono riviviscenze vere e proprie di un momento fuggitivo della nostra vita trascorsa, sono clichés del passato sono quadri istantanei che si ripresentano con le loro minime particolarità, come 52

se fossero stati fissati da una lastra fotografica o come se un bagliore fulmineo l'illuminasse per un attimo nel loro mondo tenebroso. Nella mia prima monografia, ho già ricordato le principali distinzioni che si possono fare fra queste riviviscenze ed il semplice ravvivamento della memoria, cioè il comune ricordo (106). Insisto qui soltanto sopra alcuni fatti fondamentali: I. Il riflesso ipermnesico o cutaneo-mnesico, suscitato dalla carica adeguata, cioè leggera, della linea o della banda assiale di un dito indice, è istantaneo e in tutti gli esperimenti non si scarica già quando si direbbe che il soggetto va rivangando il passato e ricercando ricordi, ma invece in un istante in cui egli è distratto. Ciò dimostra l'evocazione automatica del ricordo, che può avvenire, notisi bene, anche mentre la mente del soggetto è occupata in altri lavori, per es. mentr'egli sta leggendo la pagina di un libro o un foglio di giornale. II. Molte volte il ricordo, come dissi, è così lontano e illumina un quadro così speciale che il soggetto resta perplesso come davanti ad un fenomeno allucinatorio, e per provare la veridicità dell'immagine presentatasi sul suo orizzonte mentale ha bisogno delle testimonianze dei familiari. III. La prova del sogno (ved. più avanti), fatta per dimostrare che così la carica di questa portentosa linea assiale del dito indice, come la compressione leggera degli organi genitali praticate per qualche tempo nella notte, prima del sonno, richiamano un sogno con ricordi lontani, ci porta l'ultima e inequivocabile conferma. “ Sì: la linea assiale del secondo dito delle mani e dei piedi, come, per altra via, gli organi sessuali, sono in diretto rapporto con la memoria, la prova delle corrispondenze cutaneo-viscerali è fatta, e la dimostrazione delle equazioni viscerali del pensiero umano data”. (Calligaris)

La prova del sogno Qui sotto riporto un estratto, di alcuni esperimenti fatti sui sogni. In un lavoro successivo l'argomento venne ripreso dal Calligaris e trattato più diffusamente con il corredo di molti esperimenti. I sogni da carica di una linea primaria longitudinale o di una banda della mano (riflesso cutaneo-onirico). Fin dalle mie prime ricerche sulle catene lineari ho richiamata l'attenzione sopra un fatto fondamentale consistente in ciò: se un soggetto d'esperimento eccita leggermente con uno stimolo qualsiasi (meccanico o elettrico) la 53

banda assiale di un dito di una mano o una banda interdigitale oppure soltanto la linea primaria collettrice di queste bande cutanee, nella notte, per 15-20 minuti, prima del sonno, fa un sogno che è l'esponente veridico di quello stesso sentimento suscitato dalla carica della banda stessa allo stato di veglia (un sogno d'amore, un sogno con ricordi lontani, un sogno di odio doloroso, allegro ecc.) I sogni da carica delle emiserie lineari isolate. Ho insegnato ai miei soggetti d'esperimento, d'ambo i sessi e di età fra i 20 e i 40 anni, a caricare, per 15-20 minuti prima del sonno, una mezza banda cioè un'emiserie lineare longitudinale (*) nella loro mano sinistra. Io segnavo in precedenza, per breve tratto, la linea primaria (assiale di un dito o interdigitale) con un lapis dermografico, e quindi l'opposta ed estrema linea di confine, che nelle 5 dita è aderente ad una banda della linea laterale. Invitavo quindi l'esaminando ad eccitare con uno stimolo ritmico di grattamento superficiale, praticato con una punta di metallo (uno spillo, un chiodo ecc.) oppure con il dorso di un elettrodo faradico, la interposta mezza banda cutanea, che, come si sa, ha una larghezza media di circa 4 mm. nell'uomo normale. Così veniva caricata una sola emiserie lineare, assiale di un dito (nel polpastrello) o interdigitale (sopra lo spazio corrispondente). Avvertivo i soggetti di escludere dalla carica la linea primaria o centrale e quella laterale, da me segnate con la matita, e di limitare lo stimolo di strisciamento alla ristretta banda cutanea interposta. L'indomani mattina raccoglievo il racconto dei sogni. Ecco qualche esempio: Pollice. Carica dell'emiserie esterna (**): «Un mio caro amico era ammalato. Io lo portavo in braccio salendo una scala e cullandolo come un bambino, e siccome si lamentava, gli raccontavo una storia che avevo immaginato. (Immaginazione in rapporto all'amore). Carica dell'emiserie interna: « Contavo il denaro rimastomi dello stipendio mensile, pensando d'impiegarlo nell'acquisto di un dono per mia madre. Però, siccome il denaro era poco, passavo in rivista i diversi oggetti che avrei potuto acquistare per farla contenta ». (Ragionamento in rapporto all'amore).

---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) Gli stessi fenomeni si verificano anche caricando le trasversali corrispondenti. (**) In questi esperimenti venne praticata la carica elettrica (ved. retro).

54

Indice. Carica c. s. dell'emiserie esterna: « Sognai che avevo acquistato un terreno, e, fattami costruire un'alta impalcatura, dalla sommità indicavo come ne avrei disposto: qua la casa che dovrà avere un dato stile, là un viale di pioppi che diventeranno alti in breve, dall'altro lato un piccolo frutteto per vederne i fiori in primavera, una cancellata ecc.». (Immaginazione). (*). Carica c. s. dell'emiserie interna: «Mi pareva in sogno d'essere seduta a tavola, sola, di notte, e di dover prendere una risoluzione per il mio avvenire. Pensavo: ho quarant'anni, dovrò lavorare ancora a lungo per avere una buona pensione. Non arriverò forse alla vecchiaia, ma intanto bisogna che pensi ai prossimi anni per restar sana e non lasciar mancare nulla a casa. Nel pomeriggio potrei impiegarmi in qualche ufficio. Sarebbe meglio che dar lezioni, perché non faticherò con la mente e invece avrò più distrazioni » (Ragionamento ) (**). Anulare. Carica c. s. dell'emiserie esterna: « Dovevo decorare la palestra delle scuole per una cerimonia, e mi pareva di star dipingendo sulle pareti strane figure di draghi, di uccelli esotici dalle piume variopinte, di fiori quali avrei voluto dar profumo, perché tutti lodassero la mia opera decorativa ». (Immaginazione in rapporto col piacere - Fantasia). Carica della emiserie interna: «Mi pareva di esser contenta per aver scoperto un nuovo metodo atto a dimostrare i teoremi della geometria piana e di con i direttori delle scuole, abbattendo ad una ad una le loro opposizioni discuterne convincendoli che la spesa incontrata per costruire un sistema di lavagne rotative sarebbe stata compensata dal tempo che si sarebbe risparmiato nelle scuole ». (Ragionamento in rapporto al piacere). Mignolo. Carica della emiserie esterna: «Mi pareva di essere entrata di soppiatto in un bel parco per cogliere fiori e rami di pino e di esser stata scoperta da un guardiano. Rimanevo immobile trattenendo il respiro, con forte batticuore, per udire se i suoi passi si avvicinavano e pensavo: se mi scopre, non tace di sicuro. Forse posso promettergli del denaro, ma se è onesto non lo accetta. E se mi denuncia? E se sono chiamata a rispondere per furto? ». Risveglio angoscioso, con sudore e battito di cuore. (Immaginazione in rapporto all'emozione). Carica della emiserie interna: « Mancano poche settimane al termine del Corso Magistrale. Io ho i libri intonsi. Non posso certamente studiare tutto il programma. Devo rinunciare all'esame? No, sarebbe una pazzia. Ne parlo al Direttore? Non mi aiuta. Mi faccio prestare dei denari per andare a ripetizione da qualche valente insegnante? E dopo, come faccio per ---------------------------------------------------------------------------------------------------(*)(**) Nel dito indice sono rappresentati, come si disse, il ragionamento e l'immaginazione in genere, senza tinte di alcuna specie.

55

restituirli? ». Cardiopalmo, ansia, angoscia. (Ragionamento in rapporto all'emozione). Ia Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: Non ricorda il sogno. IIa Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: «Mi pareva che un parente da me poco amato fosse venuto a chiedermi del denaro. Io glielo prestai domandando un compenso esagerato e dicendogli: se non te lo dò io nessuno te lo darà. Se il guadagno di un anno verrà assorbito dagli interessi che devi dare a me non importa, perché avrai sempre una bottega che potrà darti un utile negli anni avvenire ». (Immaginazione in rapporto all'odio). Carica dell'emiserie interna: « Quella tale collega ha sparlato di me, ma lei non sa che io l'ho sorpresa a far copiare i saggi dalla lavagna. Voglio che anche il Direttore lo sappia, e perciò domani manderò un fanciullo a chiamarlo, insegnandogli a dire che lo chiama una maestra di una determinata classe. Perderà uno o due voti di merito, e forse verrà a chiedermi come faccio per far svolgere i temi con chiarezza ». (Ragionamento in rapporto all'odio). Illa Banda interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: «Mi pareva di camminare, e ad un tratto di non poter procedere per un acuto dolore al fianco destro. Mi appoggiai ad un tronco d'albero e dicevo: forse cesserà presto, e se non duole respirando, non è nulla di grave. Devo o non devo respirare forte? Se mi ammalo mi portano all'ospedale e rivedrò il medico che mi ha curato nell'estate passata. Forse ora non mi riconoscerà più, ma io riproverò tutte le impressioni d'allora». (Immaginazione in rapporto al dolore). Carica dell'emiserie interna: « Mi pareva di ritrovarmi in casa dopo il funerale di mio padre e di rifare il ragionamento di quel giorno d'angoscia: mia madre non resisterà al dolore, e allora io abbandonerò questa casa e la mia città andrò in un paese di montagna e mi rifarò una vita nuova, rinunciando a tutti gli agi goduti fino ad oggi. Mi abbrutirò a poco a poco, e fra un anno non soffrirò più. Allora sposerò un contadino, avrò dei bambini sani- e forti, e la mia vita avrà uno scopo ». (Ragionamento in rapporto al dolore). IVa Banda Interdigitale. Carica dell'emiserie esterna: « Sognavo d'essere distesa sopra un divano, nel salotto di un'amica, guardando le spire di fumo che salivano da un narghilè deposto sul pavimento. Mi pareva che qualcuno suonasse un'arpa e qualche altro solfeggiasse sottovoce. Mi pareva anche di star succhiando qualcosa che aveva un sapore gradevole, mentre ero distesa immobile, senza pensiero, in dolce abbandono ». (Immaginazione in rapporto al sonno). Carica dell'emiserie interna: «Mi pareva in sogno che sul copriletto mia madre avesse posto dei rotoli di monete d'argento e mi dicesse: questa è la 56

mia vincita al lotto. Pensa ora come dobbiamo., impiegare questo denaro. Io dicevo: bisogna riparare quel pavimento e bisogna comperare biancheria. Ma c'è tempo per pensarci. Se i denari ci sono, non scappano. Lasciami intanto dormire. Domani decideremo. Non bisogna prendere decisioni precipitose ». (Ragionamento in rapporto al sonno). In un prossimo volume (tempo permettendo), spero di approfondire e di riportare più dettagliatamente la ricerca sui sogni fatta dal Calligaris.

Evidenziazione di tutti i sistemi cutanei concatenati con il sentimento richiamati dal soggetto nel suo animo. Leggiamo cosa scrive il Calligaris, a proposito di questo strano fenomeno: "Non si può più nemmeno dire che quello delle catene lineari è un mondo tutto soggettivo, senza nulla di obbiettivo. Ecco ora che l'obiettività viene a portare una nuova e potentissima conferma alle nostre ricerche. Spero che gli oppositori non si muoveranno da questo campo, sfuggendo per vie traverse, prima di aver dato un responso, chiaro, preciso e non equivocabile. Trattasi di un fatto obbiettivo molto semplice. Se un esaminato sta nella penombra e richiama al suo spirito un sentimento generale (di amore, di odio, di dolore, di piacere, ecc.) dopo alcuni minuti egli stesso può constatare, come un esaminatore vicino, che nelle sue mani s'illumina debolissima quella banda longitudinale (assiale di un dito o interdigitale) (*) che è concatenata, per la legge delle catene psico-cutanee con il sentimento da lui richiamato e nutrito nello spirito durante la prova. Se, per esempio, il soggetto entra in uno stato iracondo, vede trasparire la IIa, e se entra in uno stato melanconico, vede trasparire la IIIa membrana interdigitale. Se trovasi in uno stato emotivo diviene diafana la banda assiale del dito mignolo, e se trovasi in uno stato euforico diviene diafana la banda assiale del suo dito anulare. Resta dunque dimostrato che la IIa banda interdigitale della mano sta in rapporto con l'odio e la IIIa col dolore; che la banda assiale del mignolo è realmente collegata con l'emozione, come la banda assiale dell'anulare è indubbiamente concatenata con il piacere. Ebbene, se invece di agitare nel suo spirito questi sentimenti, il soggetto durante l'esperimento, evoca ricordi nella sua mente, allora diviene pellucida la banda assiale del dito indice. (Ved. Fig. 20). ---------------------------------------------------------------------------------------------------(*) Conviene studiare questo stato durante la carica della placca, che è più

facile rispetto a quella della linea. 57

Ha valore la prova per confermare il fatto, già da me posto in luce con cento e più esperienze, che la banda assiale del dito indice di una nostra mano sta in rapporto con la memoria? La sentenza, mi pare, non è ardua e non dovrebbe nemmeno essere riservata ai posteri." Questo fenomeno dell'illuminazione ci resta misterioso, ma tutto è mistero intorno a noi. Noi qui, per ora, non pretendiamo di procedere verso la soluzione di enigmi e verso la rivelazione di misteri: noi intendiamo soltanto constatare fatti. I soggetti, osservando questo debole chiarore che compare dopo che l'esperimento durò 5 - 10 - 15 m' - nella particolare banda longitudinale della mano, si espressero in modo diverso parlando alcuni di diafanità, altri di trasparenza. (Ved. Fig. 20) Le ulteriori indagini ci daranno nuove conoscenze.

La placca cutanea che facilita il fenomeno La placca, del diametro di circa 1 cm, è localizzata nella faccia anteriore della coscia sinistra delil soggetto, 1 cm all'esterno della linea assiale, 7-8 cm sopra il margine superiore della rotula. (Ved. Fig. 19). Vibra spontaneamente quando il soggetto richiama al suo spirito uno dei 10 sentimenti generali o uno degli 80 sentimenti secondari delle bande. Ripercussioni di repère (sul corpo del soggetto): 1) senso di freddo nell'emicorpo sinistro; 2) parestesie nella metà destra della bocca; 3) senso di battito nella metà destra della nuca. Osservazioni 1. Esiste un'altra placca analoga che si carica sul corpo dello esaminatore anziché del soggetto e che da gli stessi effetti. 2. In seguito al richiamo da parte del soggetto di un sentimento secondario della banda, è possibile in buone condizioni di esperimento riconoscere, anziché l'accensione di tutta intera la banda, soltanto come dietro si disse, quella di un piccolo filamento longitudinale 58

corrispondente alla linea secondaria (N. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) che entra in vibrazione e si accende perché impegnato nell'esperimento.

L’evidenza nel dito indice Durante l'evocazione di ricordi, diventa diafano il dito indice. Idem il pollice durante un sentimento amoroso generale; idem l'anulare nel piacere; idem il mignolo nell'emozione. (Ved. Fig. 20)

Durante uno stato amnesico impallidisce la Ia membrana interdigitale durante uno stato d'iracondia la IIa; durante uno stato melanconico la IIIa durante uno stato letargico la IVa. Ved. La placca cutanea che facilita il fenomeno. (Fig. 19).

Metodo di ricerca delle placche cutanee La placca si rivela ipersensibile a tutti gli stimoli (tattili, termici, dolorifici, elettrici ecc.). Però, in pratica, si ricorre generalmente alla stimolazione termica per il freddo e a quella elettrica. La prima viene portata con il ghiaccio o, ancor meglio, con un cilindro metallico (freddo). Basta immergere il cilindro metallico, in un bicchiere con acqua fredda. Per la seconda si ricorre ad un elettrodo faradico, rappresentato da un piccolo disco di rame di diametro appropriato, fatto trascorrere nel campo cutaneo da esplorare, mentre il soggetto mantiene in una sua mano, un largo elettrodo indifferente (Il metodo è simile alle ricerca delle bande longitudinali e trasversali, con la sola differenza che lo spillo faradico, è qui sostituito, dal dischetto metallico di diametro appropriato alla placca da ricercarsi. (Vedi Fig. 3). Per ricercare la placca ipersensibile, il soggetto fa quindi trascorrere superficialmente e ripetutamente, questo o quello stimolo sulla pelle dello 59

esaminato, in corrispondenza della sede occupata all'incirca, dalla placca e già nota a priori, secondo una direzione longitudinale, trasversale e obliqua in modo da localizzarla esattamente. (Fig. 21) Da notare che la placca rivela sempre più facilmente la sua iperestesia quando lo stimolo decorre in senso longitudinale sul corpo. Un avvertimento importantissimo, che non dev'essere mai dimenticato dal ricercatore, è il seguente: poiché sulla superficie cutanea del corpo umano esistono molte centinaia di placche, sparse qua e là che, come vedremo vibrano di continuo, cioè sono sempre iperestetiche, non si lasci quindi fuorviare, (segnando sulla pelle le altre vicine, che possono egualmente rispondere agli stimoli) ma avere come solo punto di riferimento quell'unica placca, da ricercare in quella determinata zona. Ne risulta quindi, che il ricercatore non dovrà di regola, fidarsi della risposta di una sola placca, ma di quella di 2-3 o più placche. È necessario che i passaggi dello stimolo siano ripetuti e che la ricerca sia paziente, allo scopo di trovare e di segnare (per es. con un lapis dermografico) e con la massima esattezza, il diametro della placca stessa. Metodo di carica della placca cutanea Trovata e segnata la placca, bisogna caricarla, vale a dire, sottometterla ad una debole compressione mediante un mezzo adatto, cioè mediante una superficie comprimente che può essere di diversa natura, ma che deve avere, notate bene!, lo stesso diametro, approssimativamente da noi indicato in precedenza, come proprio della placca in questione. Se il mezzo comprimente è di diametro maggiore o minore della placca anche di un solo mm, l'esperimento è imperfetto. Questo mezzo di facile reperibilità, e al quale si ricorre generalmente per questo tipo d'esperimento può essere rappresentato dalla base circolare di un cilindro (di legno o di metallo) oppure da un tappo o un turacciolo di sughero o di gomma. E' in ogni caso, indispensabile però, che la superficie comprimente sia piana, uniforme e liscia, perché basta una leggera concavità/convessità o una qualsiasi e minima irregolarità, per rendere difettoso l'esperimento. Il turacciolo, o altro mezzo, la cui base deve avere, di volta in volta, lo stesso diametro, della placca cutanea su cui agire, si applica entro il perimetro (già da noi precedentemente segnato), della placca stessa imprimendogli dei piccolissimi movimenti di traslazione e di rotazione, allo scopo di «centrare» perfettamente la placca, che dev'essere compressa molto leggermente e superficialmente, nella sua esatta sede. Aggiungo che 60

le immagini in questo volume, non sono vincolanti, nel senso che rappresentano solo indicativamente, la sede esatta delle placche cutanee. Per es., se si tratta, di una placca viscerale generale, la parestesia uniformemente distribuita in tutta la banda concatenata di una mano del soggetto (banda assiale o interdigitale), indicherà che essa è colpita esattamente. Ho precedentemente segnalato questi speciali fenomeni (motorii, sensitivi ecc.), che si producono a distanza, allorquando la placca la banda o linea iperestetica è colpita e caricata con esattezza, (ved. ripercussioni di repère, in fondo al volume). Queste sono soltanto alcune di queste ripercussioni, ma ne esistono molte altre . A prescindere dall'aiuto che ci portano nei nostri esperimenti, per il fatto che la loro insorgenza indica che la placca corrispondente è colpita con precisione, nel suo giusto bersaglio, questi fenomeni riflessi a distanza, ai quali abbiamo dato il nome di ripercussioni avvertono che l'origine centrale della loro scarica trovasi in un punto collettore del neurasse che è il depositano dei concatenati meccanismi nervosi. Se, per es., trattasi di un sentimento amoroso, noi sappiamo che quel punto accentratore dei corrispondenti meccanismi risiede nella cortex cerebri; se trattasi di un ricordo, sappiamo che risiede nella subcortex inferior, ecc. Ci addentreremo in questi segreti fisio-psicologici quando studieremo le catene chironervose. (Calligaris) La placca della Memoria La placca, del diametro di circa 1 cm, si trova nell'emitorace sinistro, sulla linea laterale ascellare mediana, in un piano orizzontale che passa poco al di sotto dell'angolo epigastrico. (Ved. Fig. 21). Metodi di ricerca. Mentre lo sperimentatore fa trascorrere superficialmente su questa regione l'apice di un suo dito, trova la placca cutanea iperestetica: 1. S'egli ne comprime leggermente fra due dita la banda assiale dell'indice. 2. Se ne carica leggermente, per es. con lo spillo faradico sopra collocato a piatto, la linea assiale di quel dito. 3. Se gli organi sessuali vengono sottoposti a leggera compressione. 61

4. Se si sottopone a compressione profonda lo stomaco, o a carica violenta la Ia linea interdigitale. (La paralisi dell'oblio sensibilizza la placca della memoria). 5. Se il soggetto entra in uno stato ipermnesico (se per es. rievoca ricordi). 6. Se si rappresenta mentalmente i propri organi sessuali. 7. Se contempla un colore bianco, se ode suoni argentini oppure gorgoglii di fonte o di acqua corrente, se percepisce profumi tenui e piacevoli, se ha contatti ruvidi e leggermente freddi (per esempio: frizioni con un canovaccio bagnato. Ripercussioni di repère: 1) sensazione di freddo al capo; 2) dolore nelle tempie; 3) impulso a stirarsi le dita. Nei (spero) prossimi volumi, scriverò più dettagliatamente delle placche e della loro corrispondenza con le linee primarie e secondarie, siano esse longitudinali o trasversali.

62

GLI STRUMENTI BASE PER LA RICERCA Il Calligaris parla spesso di apparecchio faradico, correnti faraoniche, di elettrodo indifferente ecc., in questo stesso volume, abbiamo incontrato spesso queste parole senza conoscerne il vero significato, vedo di porvi rimedio con una minima descrizione. Alcuni cenni storici L'inizio dell'utilizzazione dell'elettricità da porte dell'uomo quale ausilio curativo si perde nella notte dei tempi. Essa veniva ricavata sfruttando fenomeni naturali, per esempio a mezzo dell'utilizzo di particolari pesci o minerali che emettevano scariche elettriche. Questi venivano utilizzati per "curare" diverse malattie come: mal di testa, nausee, asma, infiammazioni e, addirittura, emorragie. Con il passare del tempo si entra in quella che potremmo definire era scientifica, i cui principali pionieri possono essere considerati: Galvani (1791): con le sue sperimentazioni sulla contrazione muscolare animale, in ispecie delle rane con cui è iconograficamente raffigurato. Volta (1799): con gli studi sulla presenza di una corrente elettrica che stabilisce la contrazione muscolare. Ritter (1801): con lo studio sul rapporto tra il tempo di stimolazione e la contrazione muscolare. Magedie (1822): con la classificazione delle differenti fibre nervose. Duchenne de Boulogne (1830): con la realizzazione dei primi elettrodi per la stimolazione transcutanea e l'applicazione su regioni muscolari specifiche. Faraday (1831): con la realizzazione delle correnti faradiche. Dal secolo scorso ai giorni nostri, sono molti i lavori scientifici pubblicati sulla materia, a questi però non sono seguiti benefici per la collettività, in quella che viene definita la stimolazione funzionale. Parecchi lavori pubblicati sono rimasti per tanto tempo fenomeni isolati, e non sono confluiti come sarebbe dovuto avvenire, in un unica materia specifica. Le correnti faradiche ne sono uno eloquente dimostrazione. Infatti sono ancora utilizzate correntemente oggigiorno, in molti centri italiani nonostante siano nate, come già detto, nel 1831. Parecchi lavori successivi a quello di Faraday indicavano infatti vie più sicure ed efficaci, l'unico settore che ne ha veramente beneficiato è stato quello della stimolazione cardiaca con i famosi Pacemaker, dopo il basilare lavoro di Zoll nel 1952, che 63

dimostrava come uno stimolazione elettrica potesse mantenere i battiti del cuore umano. Essendo il business veramente interessante le risorse sono state dirottate in questo specifico segmento, isolandolo quasi, da tutto il resto delle possibili applicazioni. Negli ultimi trent'anni il mercato delle apparecchiature terapeutiche si è evoluto discutendo solo sulla forma dell'onda elettrica, attribuendo, completamente a torto o a ragione, le capacità terapeutiche, in modo direttamente proporzionale alla "fantasia geometrica dell'impulso. L'utilizzatore di un elettrostimolatore viene spesso colpito dal design dell'apparecchiatura o dal tipo di elettronica più o meno sofisticata.

Non si sono tenute, invece, nella debita considerazione le due leggi fondamentali dell'elettrostimolazione: quella di Weiss (1901) e l’altra di Lapique (1909). Queste dimostrano, in maniera matematica, che il risultato

di una stimolazione è legato alla quantità di corrente che passa nell'unità di tempo. A noi queste problematiche legate prettamente, al recupero e mantenimento soprattutto a livello agonistico, del tono muscolare ci 64

interessano poco, (viste le bassissime tensioni d’esercizio in gioco). Quello che a noi veramente serve di un “apparecchio faradico” è: la sicurezza d’uso, la portabilità, il controllo dell’impulso d’onda come quello di un generatore faradico, e non da ultimo, l’economicità. Ma esiste un apparecchio simile? Si esiste, con tutte le caratteristiche sopra descritte e anche migliori! Pare da recenti studi, che l’impulso di corrente faradica, con la sua forma d’onda triangolare, sia obsoleta, sorpassato d’altre forme d’onda con caratteristiche elettriche migliori, e con una sicurezza e versatilità superiore. Dal grafico si nota, (Ved. Fig. 22) che la forma d’onda triangolare è la meno vantaggiosa e con il punteggio di rendimento, peggiore (50%), rispetto alle altre forme d’onda. Vedremo poi in dettaglio perchè. Consultate il file .PPS allegato All’epoca di Calligaris, in tutti i gabinetti di Psichiatria, la dotazione elettromedicale era quella faradica. Di conseguenza, tutti i suoi studi li ha compiuti con aggeggi a corrente faradica, e con non poche difficoltà: grossi rumorosi, costosi e poco precisi, probabilmente uno come quello in Fig. 23. Oggi (fortunatamente per noi!) le cose sono cambiate e i moderni elettrostimolatori, sono più o meno come quello che si vede in Fig. 25 uno dei moltissimi tipi in vendita. Grazie alla microelettronica sono diventati, piccoli, silenziosi, stanno facilmente nel palmo di una mano oppure, comodamente dentro un sacchettino con tutti i suoi accessori, (Fig. 24). Sono affidabili e cosa che non guasta mai, ce ne sono per tutte le tasche. In commercio ci sono tantissimi modelli, quale scegliere? Ovviamente non tutti vanno bene allo stesso modo, poiché bisogna rispettare, al di là del design, certe 65

caratteristiche tecniche le quali, di solito, sono descritte nel libretto che accompagna la confezione dell’apparecchio stesso e che, nel caso di quello rappresentato in Fig. 25 sono: • Dimensioni: 160x90x24 mm. • Batterie: 3 batterie da 1.5V tipo AA. • Corrente d'uscita: 0-100 mA picco-picco su un carico di 500 ohm. • Tempo: preimpostato 30 minuti - importabile da 01-120 minuti. • Programmi: P1-P9 (9 programmi presettati); 01-09 (9 programmi settabili). • Frequenza: 1 ~ 120 Hz. • Livelli d'intensità impostabili: 15. • Larghezza d'onda (cronassia): 250 µS. • Condizioni d'esercizio: 10°C-40°C; 40%-90% RH. • Condizioni di conservazione: 10°C-40°C;